BUFERA SULLA CASTRIA S.R.L. MA SONO PRONTE SCUSE E CHIARIMENTI.
Versione integrale dell'articolo apparso lunedì 23 novembre 2015 sul QUOTIDIANO DI PUGLIA*
di Nicola NATALE
“Non avremmo mai
potuto assumere un comportamento ostile nei confronti di chi opera nel nostro
comparto”.*
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Mimmo Castria, titolare della Castria s.r.l.. |
Ma sa quando fermarsi e innestare la marcia indietro, senza arretrare rispetto all’urgenza della questione: proteggere l’olio pugliese da nuove speculazioni.
Il suo spot dell’olio
delle gravine affidato all’emittente materana TRM che ha rilevato le frequenze
di Blustar, emittente televisiva tarantina “era una provocazione, ma è stato
anche equivocato”. Puntuale ieri è arrivata la lettera con la quale Castria
diffonde tramite il proprio avvocato Arcangelo Divitofrancesco “chiarimenti e
scuse” dicendosi pronto a ritirare lo spot e a commissionarne uno nuovo che non
aggiunga altra benzina al fuoco che divampa da due anni sul problema xylella.
Un fuoco sul quale si è innestata la disinformazione e un’irrazionale
precauzione che mischia i problemi di alcuni alberi di una piccola parte della
Puglia con un prodotto che è ancora l’ambasciatore di questa regione.
“Non
avevamo in alcun modo l’intenzione di ledere l’immagine della Puglia, né in
particolare del Salento, a cui porgiamo le scuse per quanto involontariamente
accaduto” scrive l’avvocato Arcangelo Divitofrancesco per conto della Castria
s.r.l. sua assistita.
Ed è lo stesso imprenditore, travolto dalle critiche e
dalle prese di distanze anche via social a chiarire l’intento
dell’infelicissimo spot.
“Il mercato è crollato a causa proprio dell’impatto mediatico della xylella, per cui si parla da due anni danneggiando l’immagine di tutta la Puglia”.
“Assistiamo da anni a incontri, iniziative senza essere riusciti a capire la vera natura dei problemi innescati dal batterio e soprattutto senza essere riusciti a cambiare la politica agricola comunitaria che premia l’estensione dei terreni, anziché la qualità e la cura effettiva delle coltivazioni”.
“Il mercato è crollato a causa proprio dell’impatto mediatico della xylella, per cui si parla da due anni danneggiando l’immagine di tutta la Puglia”.
“Assistiamo da anni a incontri, iniziative senza essere riusciti a capire la vera natura dei problemi innescati dal batterio e soprattutto senza essere riusciti a cambiare la politica agricola comunitaria che premia l’estensione dei terreni, anziché la qualità e la cura effettiva delle coltivazioni”.
Lo spot, che ha causato
la chiamata in causa persino del presidente della provincia di Taranto Martino
Tamburrano e di quello della regione Puglia Michele Emiliano da parte dell’emittente
salentina Telerama, aveva invece secondo la Castria s.r.l. l’obiettivo opposto:
“stimolare un impegno reciproco e condiviso volto alla risoluzione del problema
xylella che sebbene abbia una diffusione territoriale circoscritta, genera
pregiudizi sull’intera immagine della produzione regionale”.
Spuntano insomma
dietro questa difesa in punta di fioretto le diversità e le competizioni territoriali che
rimandano all’antica idea delle Puglie anziché a quella della Puglia, cosa
forse normale in una regione lunga 433 chilometri da Chieuti a Santa Maria di
Leuca.
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La targa apposta al n°22 di via Roma a GINOSA (Taranto). (photo courtesy of Nicola FACILLA) |
Pur ricordando bene che Ginosa, fino al 1923, era parte della provincia di
Terra D’Otranto come attesta una targa ancora adesso affissa nella
centralissima via Roma.
Insomma quasi tutti utilizzano l’olio d’oliva, ma
pochi quanto sia complesso questo
mondo.
Silenzio invece sulle bassissime quotazioni del prodotto indotte dall’eccellente
annata in quantità e qualità dopo quella disastrosa del 2014.
* nella giornata di ieri ci è stato recapitato un video anonimo contro lo spot della Castria s.r.l. del quale daremo al più presto notizia.
* nella giornata di ieri ci è stato recapitato un video anonimo contro lo spot della Castria s.r.l. del quale daremo al più presto notizia.
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