RISORGE LA GRAVINA DI RIVOLTA CON LA 41ª PASSIO CHRISTI.
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Aprile 2015. La 41ª edizione della Passio Christi di Ginosa nella Gravina di Rivolta. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 7 APRILE 2015
di Nicola NATALE
Si è trasformata
in un grande successo la 41ª
edizione della Passio Christi di Ginosa.
Il crollo del 21 gennaio 2014 non solo
ha fiaccato la rinascita della Gravina di Ginosa come contenitore culturale e
turistico ma aveva anche messo in forse una delle poche manifestazioni riuscite
(finora) ad attrarre visitatori.
Per cui dopo la 40ª edizione del
2014 svoltasi al piazzale del Cimitero si è tornati allo scenario più
congeniale approfittando del fatto che la Gravina di Ginosa ha avuto ben due
nuclei abitati contraddistinti con il nome di Rivolta (il primo ed il più
antico) e di Casale.
Beninteso, la Gravina di Ginosa è sempre visitabile e
tuttora si propone come una delle scelte più originali in provincia di Taranto
perché unisce turismo naturalistico e culturale.
I fianchi scavati dalle
tantissime case-grotta, le tante chiese rupestri (che non abbiamo saputo
conservare) costituiscono uno dei lasciti più grandi della civiltà rupestre che
aveva scelto per difesa, per convenienza, per cultura di vivere all’interno di
un sistema ordinato ed ecologico, che conservava l’acqua in cisterne.
GINOSA (Taranto) - Una panoramica della Gravina di Casale con sullo sfondo la Chiesa Madre dedicata originariamente a San Martino di Tours. |
La
Gravina di Ginosa resta perciò una delle più interessanti del territorio
provinciale di Taranto, ma anche la meno promossa in termini di marketing,
poggiando la sua notorietà sul solo evento religioso che si svolge da qualche
anno nei due sabati che precedono le Palme e la Pasqua.
Già dal giorno dopo, Pasquetta,
quando la Gravina si proporrebbe come meta ideale per un’escursione pecca l’organizzazione.
Digitando Gravina di Ginosa nelle prime pagine di google si trovano
affascinanti descrizioni, ma non
uno straccio di telefono e di guide che possano accompagnare nei percorsi.
Addirittura
il sito passiochristiginosa è nella disponibilità di una delle solite aziende informatiche che vendono domini
e pubblicizza di tutto tranne la Passio Christi di Ginosa e la Pro Loco che, anno
dopo anno, l’organizza.
Tuttavia, anche in mezzo alle difficoltà e con costi che
“superano i quindicimila euro ad edizione”, nonostante i figuranti-attori siano
tutti volontari che non percepiscono compensi, la Pro Loco è riuscita nell’impresa
difficile di attrezzare un nuovo sito nella Gravina.
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Uno scorcio della Gravina di Ginosa con la Chiesa Madre e il Castello Normanno. |
Che resta il patrimonio
storico e culturale principale assieme al Castello Normanno del 1071 circa ed alla Chiesa
Madre incastonata sul fondo della Gravina e con rari resti di affreschi sulle
mura esterne.
Senza dimenticare l’esteso centro storico ed alcuni palazzi del '700.
Nell’ambito di un
turismo meno superficiale Ginosa ha carte da giocare, ma la concezione di un
futuro economico da affidare al solo turismo, stenta ad affermarsi in una
cittadina profondamente ancorata all'agricoltura che ha dalla sua estesi e fertilissimi terreni ma con pochissime esperienze consolidate di trasformazione, oltre alla
breve parentesi industriale costituita da Ilva, Vianini e Miroglio.
Ma tutti i
problemi sono stati accantonati per i due giorni di festa che hanno coinciso
anche (nonostante il tempo) con la pacifica invasione di Marina di Ginosa che
si riscopre sempre più cittadina e non semplice frazione al mare.
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Torre Mattoni a Marina di Ginosa (Ta) (photo courtesy Luigi Farella) |
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