IL NUOVO VESCOVO MANIAGO: "CASTELLANETA UNA PUNIZIONE? AH SE E’ QUESTA ALLORA…”
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Mons. Claudio Maniago, vescovo della diocesi di Castellaneta dal 14 settembre 2014 |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 19 SETTEMBRE 2014
di Nicola NATALE
Invito in curia per
giornalisti.
Un gesto molto garbato quello di mons. Claudio Maniago che ieri ha
voluto incontrare nel palazzo episcopio di Castellaneta gran parte degli
operatori della comunicazione.
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Da sx don Oronzo Marraffa, parroco di Santa Croce a Laterza ed il nuovo vescovo di Castellaneta, mons. Maniago. |
“Proprio in quanto portatore di una cultura
dell’incontro” ha detto don Oronzo Marraffa, parroco di Santa Croce a Laterza
introducendolo nella sala che ospita gli stemmi dei vescovi che fin dal 1099
hanno guidato la diocesi di Castellaneta.
Una storia secolare che ora si
incontra con il mondo della tecnologia ed anche dei presunti scandali sollevati
intorno alla figura del prelato, vescovo già a 44 anni, il più giovane d’Italia
all’epoca, ora ne ha 55.
La domanda arriva dopo un’oretta buona di incontro ma
la risposta è quella che sapevamo già: “né la Chiesa né la magistratura hanno
ritenuto di indagarmi, sono fatti molto risalenti nel tempo e nonostante la
loro gravità non mi riguardano”. “E a chi ha pensato che mandarmi a
Castellaneta sia stata una punizione dico che non lo è stata affatto”.
Molto più
interessante invece il riferimento “all’etica nella comunicazione e al sentirsi
a servizio della gente” in un contesto locale in cui sembrano aver voce solo i
poteri forti.
Invece Maniago fa promessa di “stare vicino a chi è in
difficoltà, a chi si sente oppresso”.
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Castellaneta - Giovani cattolici all'incontro del 18 settembre scorso con mons. Maniago nella cattedrale dell'Assunta. |
Soprattutto i giovani, raccomandatigli
persino dalle signore anziane che per prime lo hanno riconosciuto quando,
ancora non insediatosi, si è affacciato alla cattedrale di Santa Maria Assunta.
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Mons. Giuseppe Favale, amministratore diocesano |
A fargli da guida l’amministratore mons. Giuseppe Favale e tutta la Curia che è
stata confermata nei suoi ruoli per un anno.
Il tempo necessario al nuovo Vescovo per
conoscere a fondo la sua diocesi che inizierà a visitare per tappe.
Ed una
prima tappa l’ha fatta già a Massafra, impressionato dalla bellezza del
santuario Madonna della Scala ed all’Osmairm, la grande struttura che si occupa
direttamente di disabili a Laterza.
Senza dimenticare le Clarisse del monastero
di santa Chiara, suore di clausura importanti per la loro scelta quasi
provocatoria nel mondo di oggi.
Poi l’incontro con i giovani che ha sorpreso
per il calore e per il numero, a testimonianza che tutti vogliono dar fiducia
al nuovo Vescovo.
“Mi hanno preso d’assalto con i selfie” ha detto “ma ciò che
voglio fare è non fermarmi ai fuochi d’artificio iniziali, all’accoglienza
stupenda per cui ringrazio ma camminare con loro e con tutta la diocesi”.
A
ciascuno dopo l’ingresso ufficiale nei sette comuni, sarà data la possibilità
di incontrare il Vescovo, seguendo la procedura ed un’agenda che si preannuncia
più che fitta. Molti gli hanno scritto già da quando era ancora a Firenze, la
città in cui è nato e cresciuto, e dove ha conosciuto anche l’attuale premier Matteo
Renzi e la moglie Agnese, presente quest’ultima al commiato in Santa Maria in
Fiore.
“Ma non ho nostalgia” ha detto rispondendo ad un cronista “perché è una
terra dalle potenzialità immense”.
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Quotidiano di Puglia 19 settembre 2014 - Conferenza stampa di Maniago al Palazzo Episcopio. |
Non sapendo forse che quella parola al sud fa venire l’orticaria.
Non si capisce perché quelle potenzialità che pure in pochissimi giorni di permanenza Maniago ha intravisto "non sempre si siano sempre tramutate in realtà".
Non si capisce perché quelle potenzialità che pure in pochissimi giorni di permanenza Maniago ha intravisto "non sempre si siano sempre tramutate in realtà".
La spina sollecitatagli
da tutti ritorna ad essere quella dell’assenza di prospettive per i giovani.
“Ma io non sono il salvatore della patria” ha detto “nel mio ruolo però, e con la Chiesa, farò la mia parte anche
perché noi uomini di fede traiamo dalla preghiera la nostra forza”. Poi il
saluto cordiale ed un invito a risentirsi perché Maniago, non solo fissa per chi lo vuole un nuovo appuntamento al 24 gennaio per celebrare insieme san Francesco di Sales patrono dei
giornalisti, ma ci tiene ad intraprendere un colloquio continuo, con tutti.
Persino con i giornalisti che pure da alcune testate nazionali gli hanno fatto
provare quel dolore che del resto accompagna ogni esperienza umana.
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