“STANCA DEI PUNTELLI ALTRUI, SE LA CASA E' PERICOLANTE, BUTTATELA GIU'’”.
Ginosa, la situazione in via Tintorie nelle prime due settimane di Luglio 2014. Puntelli provvisori da 8 mesi. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 15 LUGLIO 2014
di Nicola NATALE
Una casa
pericolante, ma né i proprietari, né il Comune la buttano giù.
E questo
nonostante sia ubicata a due passi dalla scuola “Lombardo radice”. A denunciare
il tutto ai media (sperando che poi il Comune intervenga) è la signora Filomena
Ranaldo Cantore, proprietaria della casa in via Tintorie posta di fronte allo
stabile cadente.
Sulla casa della signora, questa sì solida, i Vigili del fuoco
hanno pensato bene di “fissare” l’intelaiatura in legno che sostiene quella
pericolante.
Il tutto doveva essere provvisorio ma, 8 mesi dopo, tutto è
rimasto come prima. E questo nonostante i pezzi di balcone caduti a novembre e
le crepe.
Teoricamente i primi ad intervenire dovrebbero essere i proprietari
dell’immobile, a quanto pare eredi, ma l’ipotesi di iniziare un’azione legale
contro di loro è stata accantonata.
La signora Ranaldo dichiara di non conoscere
nemmeno gli attuali proprietari dell’immobile, i vicini si sono limitati a
segnalare lo stato di pericolo ai Vigili del fuoco, che hanno fatto quanto
potevano transennando la zona e puntellando l’immobile che fa brutta mostra di
sé “giù alla Fontana” come viene popolarmente indicato il rione. In base alla
relazione dei vigili inviata al Comune la demolizione o la messa in sicurezza
dell’immobile doveva esser fatta entro “2 mesi, 4 al massimo”.
Per cui il
disappunto della signora è stato grande quanto tornando a giugno dal nord dove
vive abitualmente ha visto tutto immutato e soprattutto “il completo silenzio
da parte del Comune”. “E’ una storia che ha dell’incredibile, fatta di cose non
dette, diritti non rispettati, ritardi e pazienza che ormai ho esaurito”
aggiunge la signora delusa dalle risposte che le hanno potuto fornire in Comune
ma anche dal “mancato invio della relazione tecnica dei vigili del fuoco e di
una qualsiasi comunicazione da parte dell’amministrazione comunale”.
“Non sto
chiedendo un favore” conclude la signora “e conosco benissimo la situazione del
Comune rispetto ai disastri causati dall’alluvione ed alla mancanza di fondi
per intervenire al posto dei proprietari, ma chiedo vengano rispettati i miei
diritti”.
Purtroppo il caso della signora Ranaldo dimostra come vicende
apparentemente semplici si avvitino in una spirale che porta all’esasperazione
chi è nel diritto, invece di chi ne è fuori.
Quotidiano di Puglia 15 luglio 2014 |
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