RIESPLODE IL CASO NATUZZI. ASSEMBLEE A LATERZA, CORTEI A SANTERAMO.
![]() |
Natuzzi - confronto con la dirigenza aziendale durante una manifestazione sindacale. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 20 LUGLIO 2014
di Nicola NATALE
di Nicola NATALE
Riesplode la
questione Natuzzi con i suoi esuberi che superano il migliaio di addetti.
A
riattizzare i fuochi ci pensano Felice Di Leo, Giovanni Rivecca e Francesco
Maresca, riuniti sotto la sigla “il sindacato è un’altra cosa-opposizione
cgil”.
Con un comunicato che precede sia l’assemblea della fillea cgil prevista
nello stabilimento di Laterza per lunedì 21 (ore 13:00 e 14:00) sia il corteo
manifestazione organizzato a Santeramo
per martedì 22 alle 18:00 dalla rete no ai licenziamenti natuzzi-no austerity.
Per i tre si tratta di non siglare più “accordi ad natuzzium” cioè a totale
vantaggio della multinazionale dei divani. Secondo i tre che raccolgono il
malumore legato agli accordi del 10 ottobre scorso è giunto il momento “di
cominciare ad adottare disposizioni favorevoli ai lavoratori”.
Non a caso
ricordano che “è dal 1996, con il contratto di programma “progetto 2000” che
portò nelle casse dell’azienda 311 miliardi di vecchie lire, che le istituzioni e i sindacati
confederali firmano protocolli come se fossero abiti da adattare ad ogni
volontà dell’azienda santermana”.
Sotto accusa non solo i vari accordi di cassa
integrazione ordinaria, straordinaria ed in deroga susseguitisi fin da allora ma
soprattutto le differenze tra “lo status di capi e quadri aziendali e quello di
operai ed impiegati”.
“Dopo anni di sacrifici e sudore” si chiedono “quali sono
le nostre condizioni di salute e le prospettive per il futuro”?
![]() |
Natuzzi - Store di Suzhou, città cinese nella provincia di Jangsu famosa per i suoi giardini. 10 milioni di abitanti. (fonte pambianconews.com) |
Il tutto per
ribadire come la manifestazione prevista per martedì prossimo sia “legittima e
condivisibile”. E’ evidente la totale sfiducia verso la gestione dell’accordo
di ottobre che doveva riportare al lavoro parte degli operai attraverso le
nuove compagnie, le new.co..
Invece, già da maggio scorso, la News che avrebbe
dovuto rilevare parte della produzione romena Editions si è sfilata
dall’accordo. E delle altre annunciate non c’è traccia, mentre invece è
proseguita la corsa al miglioramento della produttività.
Senza ripresa di
ordini nel settore dei divani rimangono non sfruttati i 101 milioni di euro di
fondi comunitari disponibili in Regione Puglia a favore del rilancio del
settore del legno ed affini.
Nelle intenzioni della giunta regionale quei fondi
dovevano servire a strutturare un sistema di produzione tutto pugliese
nell’ambito delle “smart home” le case domotiche e nell’eco-arredo.
Ma ad un
anno esatto da quegli annunci la situazione è rimasta invariata, alleggerita
solo da un temporaneo aumento di ordini nei primi mesi del 2014 e dal rientro a
rotazione e fino a maggio di circa 900 addetti.
“I lavoratori non sono buoi
da portare in fiera sperando che qualcuno li compri ed offrendogli per giunta un
incentivo da 101 milioni di euro” ribattono Di Leo, Rivecca e Maresca.
Di qui
l’invito a cgil, cil e uil a ritirare la firma degli accordi ed ad unirsi “alla
lotta delle maestranze”. Nel prossimo futuro solo un evento certo: lo scadere
della cassa integrazione in deroga ad ottobre.
Commenti
Posta un commento