GINOSINO ACCOLTELLA RUMENO. I CONNAZIONALI REAGISCONO PESTANDOLO.
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Ginosa -Piazza Nusco non lontano dal luogo dell'aggressione. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 22 LUGLIO 2014
di Nicola NATALE
Un ginosino
accoltella un rumeno, i co-inquilini della vittima lo pestano.
Sembra che il
giovane aggressore sia il proprietario della casa in cui l’uomo viveva assieme
ad altri connazionali.
L’episodio, accaduto sabato scorso a Ginosa durante il
pomeriggio, sarebbe scaturito da rancori profondi ed anche, secondo alcune voci
circolate, da un canone non pagato.
L’uomo secondo la ricostruzione offerta
agli inquirenti avrebbe raggiunto la vittima presso l’appartamento concesso in
locazione ed al degenerare dell’alterco avrebbe inferto dei colpi, poi
giudicati guaribili in pochi giorni.
La minaccia, portata avanti con mezzi così
persuasivi ed illegali, non è stata senza conseguenze come già detto. Gli amici
e conviventi hanno reagito picchiando l’uomo con mazze.
Per chiarire la
dinamica dell’episodio e contestare le esatte responsabilità, sono poi intervenuti
i carabinieri di Ginosa.
Nel frattempo i due, dopo le prime cure del caso,
prestate dai sanitari del 118, sempre molto reattivi, sono stati trasportati
presso l’ospedale di Castellaneta.
L’episodio ha scatenato infiniti commenti,
riaccendendo il già vivace dibattito intorno alla fortissima (e non censita)
presenza immigrata a Ginosa.
Si parla di migliaia di presenze stabili, in città
e nelle campagne disseminate di masserie un tempo abitate.
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Quotidiano di Puglia 22 Luglio 2014 |
Anche in questo il
comune madre e la frazione marinese si differenziano, caratterizzandosi Ginosa
per la fortissima componente rumena e Marina di Ginosa per una consistente
rappresentanza asiatica, in particolare del Bangladesh.
In particolare nel
comune madre, l’immigrazione è stata favorita dalla progressiva sostituzione
della manodopera locale nelle aziende agricole con personale immigrato.
Nel
frattempo sono state piuttosto deboli e senza continuità le iniziative di
integrazione a livello locale, peraltro rese difficili dalle note carenze di
bilancio a tutti i livelli.
Ma anche da una resistenza all’integrazione di
molti dei nuovi arrivati per ragioni pratiche (considerano temporanea la loro
presenza) o per ragioni culturali.
Unica eccezione le scuole che in molti casi
hanno portato avanti i loro progetti di intercultura ed accolto degnamente i
figli dei nuovi arrivati.
L’apertura di un negozio con prodotti tipici rumeni in
via Cavour aveva fatto pensare ad una normalizzazione dei rapporti tra locali e
nuovi arrivati ed a una definitiva accettazione del fenomeno ed invece
l’incidente in corso ha riacutizzato la tensione.
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