TRE CANI MORTI IN CONTRADA CESINE. SI SOSPETTA PER AVVELENAMENTO.
I casi di avvelenamento canino sono divenuti molto frequenti in Italia. |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 10 GIUGNO 2014
di Nicola NATALE
Caccia agli
assassini di cani.
Due cani sono stati ritrovati senza vita in contrada bove
cesine in agro di Ginosa il 3 giugno scorso dai vigili urbani.
Il giorno dopo un’altra
carcassa è stata ritrovata sempre dal corpo di polizia municipale nella stessa
località.
Almeno per uno di questi animali si sospetta “un possibile
avvelenamento”. In attesa dell’esito degli accertamenti affidati all’istituto zooprofilattico
il sindaco di Ginosa Vito De Palma ha ritenuto di disporre l’apertura di un’indagine
da effettuare in collaborazione con le altre forze competenti (carabinieri di
Ginosa, forestali, e asl di Taranto).
Nel frattempo un cartello a cura del
responsabile dell’ufficio randagismo è stato apposto in zona per segnalare la
situazione di potenziale pericolo.
A farlo materialmente sono stati i volontari
dell’associazione nazionale protezione animali sezione “Alma Tamborrino”.
Va
segnalato che la zona da sempre è attraversata da amanti del moto che in
massima parte convivono bene con
la presenza di numerosi animali randagi in zona.
Altri invece hanno abbandonato
l’area proprio per paura di possibili aggressioni, preferendo l’area presso lo
stabilimento Natuzzi, poi popolatasi anch’essa di numerosi cani.
Nel frattempo
però da piazza Marconi, sede del municipio, il sindaco ha deciso che in caso di
esito positivo dell’esame, l’intera zona dovrà essere bonificata. Ad
occuparsene saranno i responsabili dell’area lavori pubblici ed ambiente.
La
notizia ha avuto un’eco profonda nei gruppi animalisti molto attivi a Ginosa.
Da
una pagina facebook riferibile ad uno di questi gruppi è stata diffusa la circostanza - non confermata da fonti ufficiali - che sarebbero
stati gli stessi “proprietari dei terreni che hanno sparso veleni per l’agricoltura”
e che “i cani hanno ingerito bevendo da pozzanghere contaminate”.
Secondo la
stessa pagina i cani morti sarebbero stati quattro e non tre come riferito
nell’ordinanza comunale.
Un manifesto a favore della sterilizzazione canina |
Da tempo il Comune conduce, anche per mezzo delle
associazioni di volontariato, una lotta contro il randagismo, ma intanto il
fenomeno non fa che aumentare, anche a causa della riluttanza dei proprietari
di cani a far microchippare e sterilizzare (anche gratuitamente, in realtà a
spese dei contribuenti) il proprio cane.
Cosa che esporrebbe a responsabilità per eventuali abbandoni o aggressioni, che invece ora sono addebitate all'ente comunale.
Da ultimo è stato diffuso un manifesto
pro-sterilizzazione come atto di civiltà, facendo leva sul fatto che un cane
libero di accoppiarsi può significare con gli accoppiamenti della sua progenie altri
18 cuccioli in più sul territorio a distanza di un solo anno.
Cuccioli e cani
adulti, randagi e non, che con le
proprie deiezioni non raccolte per tutto il paese contribuiscono ad
aggravare un problema, di non facile soluzione.
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