QUATTRO SINDACI DICONO STOP AL 630: "URGE INCONTRO IN REGIONE".


Stop al tributo 630 del consorzio di bonifica Stornara e Tara. La conferenza stampa dei sindaci. Da sx Vito De Palma (Ginosa)  Giovanni Gugliotti (Castellaneta)   Gianfranco Lopane (Laterza)   Michele Labestra (Palagianello)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 27 GIUGNO 2014*
di Nicola NATALE
Quattro sindaci contro il tributo 630. 
Il consorzio di bonifica stornara e tara incassa un’altra bordata oltre a quella già inviatagli dal tavolo verde una settimana fa. I primi cittadini di Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello incontratisi ieri a Ginosa, il comune più colpito dall’alluvione dell’ottobre scorso e dalle piogge torrenziali di dicembre hanno richiesto alla regione Puglia un tavolo specifico di concertazione. 
La lettera è stata inviata al presidente Nichi Vendola, all’ass. reg. all’agricoltura Fabrizio Nardoni e per conoscenza al commissario straordinario del consorzio di bonifica Giuseppantonio Stanco. Intanto De Palma (Ginosa) Lopane (Laterza) Gugliotti (Castellaneta) Labalestra (Palagianello) chiedono “l’annullamento della procedura impositiva”. 
Quindi il tributo rimarrebbe ancora in essere ma non si andrebbe in mora rispetto ai termini per il pagamento, che vengono a coincidere per molti proprietari di terreni (non importa se siano o meno agricoltori) con la fine di giugno, mese già caldo per l’i.m.u.. 
Consorzio di bonifica Stornara e Tara (Taranto)
Per i sindaci le lamentele ricevute dai cittadini sono “argomentate” ricordando che già dal 2012 gli operatori agricoli ed i contribuenti si erano espressi negativamente sul piano di classifica. 
Tale piano di classifica che ripartisce gli “oneri di contribuenza” è tutt’oggi pubblicato sulla home page del sito del consorzio di bonifica Stornara e Tara.
La delibera regionale n°1146 del 18 giugno 2003 da cui è scaturito il piano di classifica ritiene irrilevanti e sostanzialmente contra legem le argomentazioni tese ad escludere immobili di tipo urbano o extra-agricolo. 
Stessa cosa per le argomentazioni di chi sostiene che il tributo non sia dovuto sui terreni non coltivati. 
Una delle strutture manutenute dal Consorzio di Bonifica
Il piano di classifica peraltro aveva ricevuto l’approvazione condizionata di coldiretti, cia copagri e il parere negativo di confagricoltura e di alcune associazioni di consumatori. 
La rappresentanza professionale degli agricoltori aveva detto sì a condizione che “il piano non contenga aliquote contributive gravose e che la debitoria pregressa non faccia carico ai consorziati”. Ma con le alluvioni del 7 ed 8 dicembre scorso e le piogge torrenziali di novembre e dicembre la situazione nelle campagne è ulteriormente peggiorata “con ingentissimi danni alle colture agricole e con esse all’intera economia locale” scrivono i sindaci da Ginosa. 
Senza contare che, a 6 mesi dagli eventi “non risulta ripristinato lo stato dei luoghi”. 
Per cui concludono i sindaci “data l’estrema vulnerabilità del predetto territorio permangono ragionevoli dubbi in ordine all’attuale messa in sicurezza dello stesso, sia per le opere di bonifica propriamente detta che per le opere di mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico”.
*Oggi l'ulteriore evoluzione della vicenda sul Quotidiano di Puglia con il dibattito in Regione Puglia.

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