“NO AL TAGLIO DEGLI ALBERI E ALLA STRADA NEL PARCO BADEN POWELL”.
I lavori effettuati finora al parco Baden Powell di Ginosa (Ta) |
di Nicola NATALE
Un’amministrazione
nemica del verde?
E’ questo che si chiede un gruppo di cittadini commentando i
lavori al parco Baden Powell realizzato nel lontano 1997 dai volontari
dell’operazione mato grosso poi di fatto abbandonato, ripristinato e poi ancora
vandalizzato.
Ma anche il movimento 5 stelle si chiede se “tranciare il parco
Baden Powell in due con una strada asfaltata sia una scelta opportuna”.
Non si
potrebbe “rendere via Zito a doppio senso si marcia, vietando la sosta su
entrambi i lati?” propongono in un loro comunicato.
Il fronte contrario ai
lavori previsti si amplia e martedì prossimo alle nove, un gruppo di cittadini ha previsto un incontro con i responsabili di alcune associazioni locali.
Uno dei cartelli di protesta del neonato "comitato cittadino per la protezione del verde pubblico" |
Da parte dell’arci è già arrivato un invito a tenere la riunione nella
sede di viale martiri d’ungheria, il gruppo sta decidendo il da farsi perché non
intende politicizzare la questione, ma lasciarla nell’alveo della sensibilità
per il verde sempre più scarso tra i palazzi di Ginosa.
A lanciare l’allarme ci
avevano già pensato qualche giorno fa i genitori dei bambini che frequentano la
scuola d’infanzia “Carlo Lorenzini”.
Per loro è inaccettabile che si scelga di
ridurre l’area del parco in una città già povera di aree a
verde.
A far deflagrare la protesta anche il taglio di alberi per realizzare la
strada.
Taglio che sarebbe stato sanzionato dal corpo forestale di Laterza
interessato da una segnalazione in quanto il numero di
alberi abbattuto sarebbe stato maggiore di quello previsto dal progetto originario.
Progetto che però in
pochi conoscono ma che secondo l’assessore all’ambiente Leonardo Galante “è
assolutamente condivisibile, in quanto sono previste panchine ed una completa
riqualificazione dell’area”.
Lo stato attuale dei lavori al parco baden powell di Ginosa (16 maggio 2014) |
Per i genitori dei bambini però con la realizzazione di una strada più ampia e con il parcheggio
verrebbe a mancare la necessaria sicurezza e soprattutto la giustificazione
principale per la quale hanno scelto la “Lorenzini”: un’area defilata, libera
dall’inquinamento delle auto e con una vista magnifica sulla gravina di
Rivolta.
Invece pare che la strada prevista sia larga sette metri più un metro
e mezzo di marciapiede, una cosa a prima vista non in linea con “le strutture a
misura di bambino e percorso didattico sicuro” che il tabellone di descrizione
dei lavori promette.
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