MARINA DI GINOSA: PIPISTRELLI CONTRO L’INVASIONE DI ZANZARE?
Zanzara, famiglia d'insetti dell'ordine dei ditteri |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 20 maggio 2014
di Nicola NATALE
Al tramonto del
sole escono loro, le zanzare.
Sono tante, robuste e ben addestrate e sono l’incubo di Marina di Ginosa e di
tutto il litorale.
Quest’anno, complice l’andamento climatico estremamente
piovoso, si sono riprodotte in maniera esponenziale e la sera può essere molto
fastidiosa. C’è chi come Pierpaolo Di Lena, conosciuto per la sua attività nel
mondo delle bici, non si è perso d’animo ed ha iniziato a studiare il problema.
Trovando che la natura, pone alcuni problemi ma spesso ha già in sé la
soluzione.
Per le zanzare la soluzione finale sarebbe un rapido aumento della
popolazione di pipistrelli. E non se lo è inventato certo lui. Con una ricerca su internet è incappato
su una soluzione sperimentale che stanno attuando anche a Milano, città che si
fronteggia da sempre con il fenomeno come del resto gran parte d’Italia.
La bat box in mostra a viale Jonio a Marina di Ginosa |
La
soluzione sarebbe costruire un bat box, o meglio un ricovero in compensato per
favorire la nidificazione di questi mammiferi che “non costituiscono pericolo
per la salute pubblica e non determinano alcun problema igienico-sanitario”
riporta il sito ufficiale del capoluogo lombardo.
Di più la legge vigente è
tesa alla conservazione dell’animale nonostante la sua immagine (batman a
parte) non sia delle migliori.
Da Di Lena giunge un invito a fabbricarsi o
acquistare in proprio le piccole cassettine ed applicare nei luoghi che in
qualche modi si vogliono preservare dalle zanzare.
Va detto che il rimedio non
è efficace per le zanzare tigre poiché queste sono attive di giorno.
I pipistrelli sono mammiferi dell'ordine dei chirotteri |
Il comune
dal canto suo ha provveduto alla disinfestazione, tuttavia va ricordato che non solo il territorio
é molto ampio ma che anche i privati sono chiamati a fare lo stesso nelle loro
proprietà.
D’altra parte Marina di Ginosa è stata in passato zona paludosa e
solo negli anni ‘20 con la bonifica della stornara il territorio fu reso
coltivabile ed abitabile. La presenza dei canali di bonifica che ancora ora
raccolgono le acque stagnanti e le drenano verso il mare è senza dubbio
all’origine di questa invasione poco piacevole ma tutto sommato pacifica.
L'articolo del Quotidiano di Puglia del 20 maggio 2014 |
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