PROVE DI DISGELO TRA SINDACO E COMITATO. MA POSIZIONI LONTANE E PROBLEMA IRRISOLTO.


Ginosa - l'assemblea del comitato residenti del centro storico.
Una ventina di famiglia non possono per ordinanza comunale
rientrare nelle loro abitazioni.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 10 APRILE 2014
di Nicola NATALE
Crollo di via Matrice: siamo fermi ai solleciti e non ci sono ancora relazioni tecniche. 
L’incontro di martedì scorso promosso dal comitato dei residenti del centro storico sarebbe stato una bella pagina di democrazia se il tema non fosse così urgente. 
Per due ordini di motivi: una ventina di famiglie non possono rientrare nei loro appartamenti e la parte più interessante del centro storico è ancora interdetta. 
Il prefetto di Taranto non c’era, ma il sindaco Vito De Palma accompagnato da alcuni membri della maggioranza sì, anche se poi l’incontro ha lasciato tutti sulle proprie posizioni. 
Con il primo cittadino fermo sulla necessità  di intervenire quanto prima con 300mila euro di fondi comunali per consolidare il pendio sottostante il castello normanno (intervento ancora da fare sollecitatogli dalla soprintendenza) e con i residenti che gli chiedono di concentrare gli sforzi invece sul recupero di via matrice. 
Ginosa - da sx  Mario Stigliano, Paolo Costantino, Michele Galante
del comitato residenti centro storico
Ad oltre due mesi dall’evento “manca un gruppo operativo per condurre le indagini strumentali” rimarca l’ing. Mario Stigliano del comitato residenti. 
Comitato che, pur non mettendo in dubbio la professionalità dei tecnici e dei volontari incaricati, sottolinea “come gli speleologi non siano in grado di pronunciarsi sulla stabilità dell’intero costone calcarenitico su cui poggia buona parte del centro storico di Ginosa, comprese molte altre abitazioni curiosamente non interessate dalle ordinanze”. Detto in parole povere “una relazione geologica non si fa solo con i rilievi metrici e le foto, specie se si devono monitorare i tre massi e le macerie post crollo”. 
La serata sarebbe stata senz’altro più proficua con la presenza del dott. Mario Parise, geologo del cnr a cui è stata affidata l’indagine sulle aree oggetto di crollo e di sgombero. In mancanza di notizie ufficiali, il comitato ha deciso di affidare l’incarico ad un geologo di fiducia che produca in tempi accettabili una relazione geologica che permetta di fugare definitivamente i dubbi sulla stabilità dell’area. O, come nessuno si augura, di confermarli, dato che i crolli sono una costante dei banchi calcarenitici.
Su questa seconda ipotesi propenderebbe il geologo del Cnr” ha detto il sindaco. 
Il quale ha affrontato con i residenti anche il capitolo finanziamenti: le lettere inviate ai ministeri della cultura (castello) e difesa (sgombero massi) ma anche ad altri enti competenti finora non hanno avuto riscontri. In assenza di risposte l’amministrazione e la struttura tecnica comunale hanno contattato una ditta specializzata che ha indicato “in non meno di 800mila euro la somma necessaria per mettere in sicurezza via matrice”. 
Un mezzo apposito dotato di un braccio meccanico molto lungo dovrebbe arrivare sul punto entrando dal tratto finale della gravina in via Cavese. Con uno scivolo poi posizionato lungo l’area di crollo si provvederebbe a liberare l’area e ad allontanare le macerie. 
Ginosa - L'area del crollo di via matrice. Sul fondo il greto della gravina
Ma questo intervento (attualmente non finanziabile con risorse comunali) risolverebbe solo una parte del problema perché poi bisognerà ricostruire il tratto interrotto di via matrice. 
Non è chiaro se la somma ricomprenda anche la ricostruzione dell’asse viario, infrastrutture comprese. Finora non è stata nemmeno contemplata l’ipotesi di scegliere con un bando pubblico il miglior progetto per lo sgombero e la ricostruzione. 
Ma “senza una progettazione esecutiva è illusorio pensare di accedere a dei finanziamenti pubblici” ha aggiunto Michele Galante, titolare di uno degli alberghi diffusi colpiti dalle ordinanze. 
Una vicenda quanto mai delicata su cui il sindaco De Palma ha invitato tutti gli attori istituzionali “a giocare insieme la partita perché il comune di Ginosa da solo sta facendo più che la sua parte”. “Sarà” ha concluso una delle residenti “ma io finora ho sentito solo parole”. 
Per questo più di qualcuno, sfidando le ordinanze, è tornato alla sua casa.
Quotidiano di Puglia 10 aprile 2014

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