GARKO FA RIVIVERE IL MITO DI VALENTINO. A Castellaneta riceve le chiavi della città.
Gabriel Garko (foto gianni narraccio) |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 13 APRILE 2014
di Nicola NATALE
Gabriel Garko ha
fatto un ingresso da divo a Castellaneta.
Ad aspettarlo almeno trecento persone
assiepate e trattenute dalle transenne. Transenne rivelatesi completamente
inutili a trattenere una piccola folla urlante soprattutto femminile. Che un po’
giocava a fingere entusiasmo, un po’ aveva veramente voglia di vedere dal vivo
l’attore ora quarantenne che già a diciassette anni si permise di rifiutare il
titolo di mister Italia in “favore dell’inizio della sua carriera”.
L'esaltazione della piccola folla mentre l'attore Gabriel Garko si affaccia al balcone della casa in cui abitò Rodolfo Gugliemi in arte "Valentino" |
Lo
spettacolo in un certo senso l’hanno assicurato loro, i fans in visibilio
all’arrivo in macchina scoperta d’epoca, di Gabriel, all’anagrafe Dario Gabriel
Oliviero nato a Torino e cresciuto a Settimo Torinese. Dopo una prevedibile
attesa (i ritardi fanno parte del copione) un corteo di tre macchine si è
fermato sotto la casa natale di Rodolfo Valentino, il mito, il grande attore
del cinema muto che fece sognare generazioni di donne ed appassionati del
cinema.
In un attimo il grande rettangolo lasciato libero in via Roma si è
riempito e centinaia di smartphone, tablet, reflex, macchine digitali hanno
conservato l’attimo, non si sa quanto effimero, di mondanità.
Gabriel Garko all'arrivo a Castellaneta (Taranto) |
Lui, con una
presenza fortissima, capelli gelatinati, occhiali da sole, abito scuro
elegantissimo, ritto sulla bella macchina retrò, ha fatto rivivere un pezzo dell’atmosfera
dei primi anni del ‘900.
Poi è salito con il numeroso staff sulla casa in via
Roma ora abitata dalla signora Staffieri, che con i Guglielmi, famiglia
d’origine del mito, non c’entra nulla.
La signora espone in bella mostra in quella
casa piccola ed angusta le immagini del divo del cinema muto. E la casa con le
sue finestre ad ogiva conserva un tocco di esoticità, tratto molto presente
nella filmografia del divo che interpretò quindici film da protagonista.
In quel contesto Garko ha brevemente parlato della difficoltà di imparare a ballare sul serio il tango, un ballo che ha avuto un ruolo non indifferente nella vita di Valentino. Qualche parola di circostanza, qualche apparizione dal balcone a beneficio dei fans che nel frattempo avevano attorniato la macchina e poi via in un breve giro della città che lo ha portato nel cuore del centro storico castellanetano.
In quel contesto Garko ha brevemente parlato della difficoltà di imparare a ballare sul serio il tango, un ballo che ha avuto un ruolo non indifferente nella vita di Valentino. Qualche parola di circostanza, qualche apparizione dal balcone a beneficio dei fans che nel frattempo avevano attorniato la macchina e poi via in un breve giro della città che lo ha portato nel cuore del centro storico castellanetano.
Castellaneta - museo Valentino. Il momento della consegna delle chiavi |
Lì, nell’ex convento ora ridenominato museo valentino
gli sono state consegnate la chiavi della città dal sindaco Giovanni Gugliotti. Un gesto simbolico apprezzato anche da Annamaria Galgano, presidente della
fondazione che a Castellaneta tiene attivo il ricordo del mito.
Garko ha
ringraziato ed ha invitato a seguire la fiction in due puntate che andrà in
onda in prima serata su canale 5
mercoledì e giovedì prossimo e contribuirà a raccontare al pubblico chi è stato
Rodolfo Guglielmi in arte Valentino.
Telegraficamente ha concluso: “vi farò
qualche sorpresa con questa chiave”. Lampo di flash e luci di telecamere a
illuminare ancora una vola il volto truccato dell’attore.
Poi il museo Valentino, velocemente come s’era riempito si è svuotato e chi è rimasto ha potuto ammirare le scenografie, i poster, i cimeli di un tempo che sembra ormai lontanissimo.
Valentino nel 1923, dopo il successo dei suoi film, tornò nella sua casa natale.
Ricordandosi forse quando da bambino osservava lo Jonio affacciandosi da una finestra di Castellaneta. E pensando a quanto lontano lo avesse portato la sua vita.
Poi il museo Valentino, velocemente come s’era riempito si è svuotato e chi è rimasto ha potuto ammirare le scenografie, i poster, i cimeli di un tempo che sembra ormai lontanissimo.
Valentino nel 1923, dopo il successo dei suoi film, tornò nella sua casa natale.
Ricordandosi forse quando da bambino osservava lo Jonio affacciandosi da una finestra di Castellaneta. E pensando a quanto lontano lo avesse portato la sua vita.
Uno dei tre articoli dedicati dalla pagina cultura e spettacoli del Quotidiano di Puglia all'evento castellanetano. Edizione del 13 aprile 2014 |
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