STORIA DI CARLA. AMORE E SANGUE ED UN GIRO SBAGLIATO.


La foto pubblicata da Palagiano Civile
con la scritta: "vi ricorderemo così".
QUOTIDIANO DI PUGLIA 19 MARZO 2014 
di Nicola NATALE
Non si è abituati a storie come quella di Carla. Nemmeno se ti passano accanto e ti salutano come si fa con decine di altre persone. 
Palagiano si scopre attonita rispetto all’epilogo incredibile di questa vita e “Palagiano civile” pubblica una foto di Carla Maria Fornari e Mimmo Orlando teneramente abbracciati, con il piccolo Domenico a stretto contatto con la madre. 
Vi ricorderemo così” dice la palagiano civile quasi a voler separare il bene che univa i tre da tutto il resto, dall’ombra calcolatrice della criminalità che li ha spazzati via in un’anonima serata di marzo. 
Nessuno però può perdonare di aver posto fine anche alla vita di Domenico, un angelo trovatosi in uno schizzo di inferno sulla terra senza sapere ancora nulla delle sue logiche. Quelle stesse logiche che avevano condannato suo papà, Domenico Petruzzelli appena tre anni fa, il 9 maggio del 2011,  vittima anch’egli delle terribile regole del mondo degli stupefacenti in cui era coinvolto. Un papà che non aveva mai avuto modo di conoscere ma che la mamma aveva voluto che da grande ricordasse, imponendogli il suo nome. Ed invece la piccola anima non potrà farlo perché, in un destino singolarmente intrecciato con quello dei suoi genitori, anche la sua vita è stata fermata dalle pallottole. 
In mezzo a tutto questo Carla, appena 31 anni vissuti più che intensamente come ricorda chi la conosceva bene, stordita  dall’epilogo tragico della sua vita tutta intessuta sul binomio amore e sangue. Eppure Carla non era nata affatto in un ambiente familiare malavitoso. Il suo giro di conoscenze però non era dei migliori e non era mutato nemmeno dopo l’uccisione di suo marito, avvitandosi in situazioni sempre più difficili.
Aveva ricevuto piccoli aiuti in quel momento difficilissimo della sua vita, ma senza che questo potesse indurla a mutare radicalmente rotta. Questo almeno dice chi la conosceva bene, ricordando l’indole della donna, colpevole solo di aver fatto “scelte sciagurate” soprattutto in fatto di uomini e frequentazioni. 
La scuola di Palagiano reagisce così all'eccidio.
Una vita complicata, appoggiata ad un carattere nemmeno troppo esuberante, “quasi remissiva” dice qualcuno, eppure “amica di tanti” lì a Palagiano. 
No, Carla Maria non meritava quella violenza e men che mai il piccolo” dicono ancora scossi i cittadini che non ricordano sia mai accaduto a memoria d’uomo nulla di simile. 
Non c’entrava nulla” in questa apparente faida che lega vecchi e nuovi delinquenti nel circolo infinito delle trame di soldi, sangue e potere. 
Trame che hanno spezzato queste vite, togliendole dall’apparente normalità con cui si guarda a qualsiasi coppia che si incontra più volte per strada e che si conosce da una vita. 
Il pensiero di tutti corre ora ai due bambini scampati miracolosamente, testimoni muti ed incolpevoli, di un’esecuzione che sembra ricondurre tutto il mondo conosciuto ad una pista di dolore. Con loro l’intera società ha il dovere di non sbagliare e di dimostrargli che il mondo può essere anche un bel posto dove vivere. Palagiano inclusa.

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