STORIA DI CARLA. AMORE E SANGUE ED UN GIRO SBAGLIATO.
La foto pubblicata da Palagiano Civile con la scritta: "vi ricorderemo così". |
di Nicola NATALE
Non si è
abituati a storie come quella di Carla. Nemmeno se ti passano accanto e ti
salutano come si fa con decine di altre persone.
Palagiano si scopre attonita
rispetto all’epilogo incredibile di questa vita e “Palagiano civile” pubblica
una foto di Carla Maria Fornari e Mimmo Orlando teneramente abbracciati, con il
piccolo Domenico a stretto contatto con la madre.
“Vi ricorderemo così” dice la
palagiano civile quasi a voler separare il bene che univa i tre da tutto il
resto, dall’ombra calcolatrice della criminalità che li ha spazzati via in un’anonima
serata di marzo.
Nessuno però può perdonare di aver posto fine anche alla vita
di Domenico, un angelo trovatosi in uno schizzo di inferno sulla terra senza
sapere ancora nulla delle sue logiche. Quelle stesse logiche che avevano
condannato suo papà, Domenico Petruzzelli appena tre anni fa, il 9 maggio del
2011, vittima anch’egli delle
terribile regole del mondo degli stupefacenti in cui era coinvolto. Un papà che
non aveva mai avuto modo di conoscere ma che la mamma aveva voluto che da
grande ricordasse, imponendogli il suo nome. Ed invece la piccola anima non
potrà farlo perché, in un destino singolarmente intrecciato con quello dei suoi
genitori, anche la sua vita è stata fermata dalle pallottole.
In mezzo a tutto
questo Carla, appena 31 anni vissuti più che intensamente come ricorda chi la
conosceva bene, stordita dall’epilogo
tragico della sua vita tutta intessuta sul binomio amore e sangue. Eppure Carla
non era nata affatto in un ambiente familiare malavitoso. Il suo giro di conoscenze però non era dei migliori e non era
mutato nemmeno dopo l’uccisione di suo marito, avvitandosi in situazioni sempre
più difficili.
Aveva ricevuto piccoli aiuti in quel momento difficilissimo
della sua vita, ma senza che questo potesse indurla a mutare radicalmente rotta.
Questo almeno dice chi la conosceva bene, ricordando l’indole della donna,
colpevole solo di aver fatto “scelte sciagurate” soprattutto in fatto di uomini
e frequentazioni.
La scuola di Palagiano reagisce così all'eccidio. |
Una vita complicata, appoggiata ad un carattere nemmeno
troppo esuberante, “quasi remissiva” dice qualcuno, eppure “amica di tanti” lì
a Palagiano.
“No, Carla Maria non meritava quella violenza e men che mai il
piccolo” dicono ancora scossi i cittadini che non ricordano sia mai accaduto a
memoria d’uomo nulla di simile.
“Non c’entrava nulla” in questa apparente faida
che lega vecchi e nuovi delinquenti nel circolo infinito delle trame di soldi,
sangue e potere.
Trame che hanno spezzato queste vite, togliendole
dall’apparente normalità con cui si guarda a qualsiasi coppia che si incontra
più volte per strada e che si conosce da una vita.
Il pensiero di tutti corre
ora ai due bambini scampati miracolosamente, testimoni muti ed incolpevoli, di
un’esecuzione che sembra ricondurre tutto il mondo conosciuto ad una pista di
dolore. Con loro l’intera società ha il dovere di non sbagliare e di
dimostrargli che il mondo può essere anche un bel posto dove vivere. Palagiano
inclusa.
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