CASTELLANETA MARINA, UNA MATTINA DI ORDINARIA FOLLIA.


L'interno della discoteca cromie
QUOTIDIANO DI PUGLIA 10 MARZO 2014
di Nicola NATALE
Ci vuol poco a distruggere l’immagine di un posto. 
L’agguato subito ieri mattina da Marco D’Andria (26 anni) e Giuseppe Saluto (25 anni), entrambi di Taranto rientra nella casistica. 
E con posto non si deve intendere la discoteca cromie dove la sparatoria è avvenuta intorno alle sette e quindici di ieri mattina. Con posto si deve intendere un magnifico litorale, quello di Castellaneta, che rischia di essere classificato negativamente per il divertimento notturno. 
Persino le bacheche dei ragazzi più fighi e spavaldi ospitavano ieri giudizi negativi, che potrebbero ottenere il deprecato effetto di buttare il bambino con l’acqua sporca. Perché se anche a molti l’idea di passare una notte in discoteca fa semplicemente venire gli incubi, ad una discreta parte di popolazione, soprattutto quella giovane, quel divertimento piace. 
E sarebbe uno sbaglio non poter vivere la notte in libertà, magari andando a ballare fino all’alba. Ma tutto questo deve poter esser fatto in sicurezza. La notte non può essere quella medioevale in cui si può essere rapinati da malfattori e uccisi da banditi. O ancora avvicinati da tizi che ti vendono sostanze che danno dipendenza. 
Uno degli articoli dedicati dal Quotidiano di Puglia
al grave fatto di cronaca accaduto al cromie. 10 marzo 2014
Il puro divertimento era con tutta probabilità quello che cercavano i due giovani e chi era con loro. Cosa si può chiedere di più ad una discoteca, pur molto nota come quella del cromie, se non divertimento ed evasione dalla routine quotidiana? 
Ed allora via verso la provincia dove la vita è più rilassata ed in genere meno pulp. 
I due invece, secondo alcune ricostruzioni, sono stati costretti ad  abbandonare il locale proprio per una rissa scoppiata all’interno della discoteca. 
Una rissa su cui i carabinieri del nucleo investigativo di Taranto guidato dal capitano Fabio Bianco stanno indagando per capirne appieno le dinamiche. 
Ma andarsene via non è bastato a Marco e Giuseppe, per uscire indenni da una serata di ordinaria follia. Una volta messisi in macchina, sono stati speronati da un’altra auto. 
La loro auto si è bloccata, scatenando la sorpresa atterrita di tutti gli occupanti, moglie di D’Andria compresa. 
Quello che è seguito dopo ha riempito in men che non si dica le cronache di tutte le redazioni di Taranto e provincia perché dall’altra auto, come in una riedizione di un film di Tarantino, un quasi omicida ha scaricato su di loro numerosi colpi di pistola. 
Molti colpi, quasi tutti  andati a segno sparati da una calibro nove, che hanno lasciato illesa la moglie di D’Andria. Il tutto avvenuto sotto gli occhi di tanti giovani che a quell’ora ancora non se la sentivano di far ritorno alle loro case, con l’ansia di vita tipica di quell’età. Chi ha visto la scena non la dimenticherà per un pezzo. Poi il quasi killer è fuggito via con un’auto forse aiutato da un complice. 
Bisognerà capire ora perché. 
Anche alla luce del fatto che i due giovani, ricoverati uno al Santissima Annunziata e l’altro a Castellaneta, sono “incensurati ed estranei ad ambienti criminali”. 
Sta nella risposta precisa a queste domanda la chiave di tutto l’episodio e del carattere che vogliamo dare alla vita notturna sul litorale jonico tarantino. 
Quello accaduto ieri a Castellaneta non è un mero fatto di cronaca, piuttosto qualcosa che costringe a pensare a che senso e direzione stanno prendendo le vite di molti.

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