ANCORA UN ALTRO MESE PER IL PONTE SULLA "580". OGGI ARRIVANO PILONI ED IMPALCATO.
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Ginosa Il cantiere del ponte sulla 580 come appariva il 28 marzo del 2014 |
di Nicola NATALE
Costruire
il ponte sulla ex strada statale 580 é meno complicato che liquidare tutte le
pratiche connesse. Dai giorni dell’alluvione, 7 ed 8 ottobre 2013 la strada da
Ginosa per Taranto e Marina di Ginosa è ancora interrotta e c’è grande attesa
per la fine dei lavori.
Da lunedì prossimo, 31 marzo, tensiter, un'impresa con
sede a Torino e stabilimento a L'Aquila incaricata dalla cavecon, l’impresa
appaltante, poserà due grossi tronconi prefabbricati ad elle. Ciascuno
costituisce rispettivamente pilone e metà dell’impalcato, vale a dire la parte che
sorregge il piano viabile.
“La posa di queste strutture principali durerà,
salvo inconvenienti e ritardi, due giorni” ci conferma Fabrizio Greco della
cavecon. “Un altro mese sarà
necessario perché l’intera opera appaltata dalla provincia di Taranto con fondi
della regione Puglia possa essere ultimata”.
Le opere accessorie riguardano naturalmente
i rivestimenti, le opere di sicurezza e soprattutto le sistemazioni idrauliche sulle
sponde e sul fondo.
Un canale di poca profondità dove però confluiscono le
acque piovane raccolte dalla gravina di Ginosa, le acque in uscita dal
depuratore e quelle di una piccola sorgente, chiaramente visibile in questi
giorni. Per poter lavorare è stato necessario deviare le acque in uscita dal
depuratore e riconvogliarle più avanti nello stesso canale: ciò ha reso
evidente la presenza di una falda acquifera, forse riattivatasi dopo questo
inverno particolarmente piovoso.
L'opera ha un'unica campata e allargherà di
molti metri la luce sottostante, consentendo ad eventuali altre piene di
scivolare via senza difficoltà, soprattutto evitando pericolose strozzature
come quella rappresentata dal vecchio ponte.
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Ginosa Il rendering del nuovo ponte sulla ex ss580 |
“Si è scelto di fare una
piattaforma di sostegno dei piloni spessa ottanta centimetri in corrispondenza
di questi ultimi” continua Greco.
Per cui i due piloni di sostegno
dell’impalcato non sono indipendenti ma raccordati sul greto cementificato del
canale.
Si formerà così una struttura rettangolare che scaricherà i pesi in
transito sull’intera piattaforma. L’acqua poi scorrerà settantacinque
centimetri sopra al piano della piattaforma, più basso rispetto alla quota precedente
di deflusso delle acque.
E’ stato necessario scavare un po’ prima di trovare terreno
solido.
Il ponte finale sorgerà nello stesso punto di quello sbriciolatosi. Non
è ancora possibile pensare all’eliminazione delle curve in quel tratto stradale
particolarmente insidioso chiamato il sierro delle vigne.
L’impresa dal canto
suo conferma di essere perfettamente in grado di svolgere nei tempi assegnati (54
giorni) il lavoro previsto.
C’è da sperarlo, perché nel frattempo le condizioni
delle due provinciali n°7 ed 8 e delle comunali utilizzate in alternativa
peggiorano sempre più.
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L'articolo del Quotidiano di Puglia del 30 marzo 2014 |
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