POST ALLUVIONE. DA NIGRO (COLDIRETTI) UN APPELLO DIROMPENTE: “ISOLA VERDE CONSORZIO E FORESTALI SI DIANO DA FARE”.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 27 FEBBRAIO 2014
di Nicola NATALE
Quattro comuni
prima sott’acqua, poi all’asciutto (di fondi).
E’ la storia di Ginosa, Laterza,
Castellaneta e Palagianello danneggiati in diversa misura dall’alluvione del 7
ed 8 ottobre del 2013 che costò la vita a Rosella Pignalosa, Chiara Moramarco,
Giuseppe Bari e Pino Bianculli ed ha lasciato immensi danni sul territorio.
Ma da Paolo Nigro, presidente del gruppo di
azione locale “luoghi del mito”,
è venuto un secco invito ad utilizzare meglio le risorse locali, a partire da
quelle regionali per arrivare a quelle comunali.
Nel mirino dello storico dirigente
coldiretti sono entrate Taranto isola verde, la società partecipata
dall’amministrazione provinciale di Taranto e da Italia lavoro e il consorzio
di bonifica Stornara e Tara, ente operativo della regione Puglia.
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Paolo Nigro presidente del gal "luoghi del mito" e dirigente coldiretti |
Questa la proposta indirizzata al commissario
delegato alla gestione della calamità, il funzionario regionale Luca
Limongelli.
Ma Nigro è andato anche oltre la prima “riflessione”: “il consorzio
di bonifica stornara e tara ha 60 dipendenti (n.d.c.65) la regione spende per
pagare gli stipendi, ma di questi 60 una decina sono generali, poi ci sono i
sotto generali e i soldati neanche uno”.
Gli applausi scrosciano in sala. Il
presidente del gal si è chiesto se in quei giorni e nell’emergenza ancora
presente non si sarebbe potuto adoperare “i mezzi in loro possesso, auto
comprese che vedo sfrecciare sempre”.
L’invito pressante è stato “a chiamare al
tavolo della protezione civile, anche il consorzio di bonifica in quanto ente
regionale strettamente collegato all’attività di regimentazione delle acque che
deve collaborare con i comuni”.
Per il presidente del gal nel “comitato di
protezione civile devono esserci non solo le associazioni di volontariato, i
sindaci e le autorità di bacino ma anche i consorzi di bonifica, i forestali, purché
si decida e si operi, senza veti
dei sindacati”.
“Trasformare il debito che si ha verso questi enti in opportunità
ridandogli operatività, che non è quella della comunicazione come abbiamo visto
con i centri operativi comunali, ma dell’azione”.
Chi deve intervenire sulle strade ridotte in condizioni
pietose “é questo personale che paghiamo e ci vuole il coraggio di smontare tutte quelle norme
sindacali che hanno viziato il sistema, se qualcuno pensa che ci salviamo
perché lo stato interverrà non ha capito niente”.
L’appello forte risuonato da
Laterza è a considerare di rimettere in moto tutte le forze del pubblico
impiego per riportare alla normalità il territorio dissestato.
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Alcuni dei lavori compiuti nei giorni immediatamente successivi all'alluvione |
"I
sindaci di questa area che va da Massafra a Marina di Ginosa" ha aggiunto "devono poter sapere
di contare su una struttura che gli consenta di risolvere le emergenze quando
si presentano, altrimenti si trasforma tutto in una macchina per appalti che
consuma risorse che non si possono più spremere dai cittadini, ormai esausti".
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