GINOSA TRE GRANDI BLOCCHI IN BILICO. L’EMERGENZA NON E’ FINITA.


Ginosa - la conferenza organizzata in municipio dal pd locale di venerdì 7 febbraio 2014
QUOTIDIANO DI PUGLIA 8 FEBBRAIO 2013
di Nicola NATALE
Dissesto e disastri: una conferenza di alto livello quella organizzata dal pd di Ginosa. Che ha visto insieme tra le figure istituzionali più rilevanti l’assessore regionale alla protezione civile Guglielmo Minervini e il presidente dell’autorità di bacino della Puglia, la prof. Giuliana Trisorio Liuzzi e il consigliere regionale Michele Mazzarano.
Il pd si è chiesto come ripartire, al pari dei cittadini presenti, ma è stato detto a chiare lettere che i soldi, quando arriveranno, non saranno sufficienti a riparare le ferite apertesi.
Minervini ha parlato esplicitamente di cerotti, mentre la prof. Liuzzi ha sottolineato la priorità di cambiare radicalmente approccio alla questioni, innanzitutto coinvolgendo la vicina Basilicata.
Tra il pubblico presente molti proprietari di immobili in centro storico e nella gravina
Più tutti ha colpito l’appello dell’ing. Mario Stigliano per il quale ci sarebbero tre grandi blocchi in equilibrio precario che andrebbero urgentemente consolidati pena la perdita di gran parte del centro storico di Ginosa, perdita veramente irreparabile. 
Mazzarano ha definito “straordinaria la risposta della regione Puglia all’emergenza idrogeologica” e tuttavia conscio che “solo il 10% delle risorse dedicate da un accordo di programma del 2010 tra regione Puglia e ministero dell’ambiente dedicate  alla difesa del suolo, alla messa in sicurezza delle aree a rischio idrogeologico sono state effettivamente utilizzate”. E si parla di 195 milioni di euro in gran parte bloccati dal patto di stabilità: “la Ue dovrebbe intervenire e qui sono Puglia e Basilicata che devono muoversi insieme”.
Sullo sfondo il cambiamento climatico cui tutti hanno accennato il geologo Davide Bonora. Ed alla “collaborazione e sinergia tra gli esperti del cnr e i geologi pugliesi” ha fatto riferimento il commissario delegato all’emergenza Luca Limongelli dicendo che purtroppo in queste situazioni “è il lutto a pagare” ed ad avere acceso riflettori e prodotto attenzioni che altrimenti non ci sarebbero state.
Tuttavia la strada di un mutuo chiesto dallo Stato alla cassa depositi e prestiti “appare poco perseguibile proprio perché le emergenze in Italia ormai non si contano più e lo stato frena”.
Sui 35 milioni per gli interventi urgenti e sugli 80 chiesti per gli interventi di sistema arriveranno risorse a marzo (o più in là) solo per il 20%.
La reazione di un cittadino alla notizia dell'inserzione di
scuole e comune nella richiesta di fondi alla Regione Puglia
per l'emergenza crolli.
Il comune ha detto Felice Bitetti, capogruppo pd in consiglio comunale  ha inserito diverse scuole e la stessa sede comunale tra queste emergenze” cosa che ha prodotto la reazione di un cittadino a fine conferenza.
Ci aspettavamo qualcosa per noi e invece si sistemano altre strutture ma non le nostre case”.
Al momento sono una sessantina le persone sgomberate che alloggiano in altre residenze o in strutture ricettive a spese del Comune anche se non si sa per quanto.  C’era anche Mario D’Alconzo coordinatore del comitato 7 ottobre che ha lanciato l’allarme sullo scenario preoccupante che si aprirebbe se quei giganteschi massi ancora più in bilico dopo le piogge alluvionali occludessero la gravina. Allora parti consistenti anche della nuova Ginosa sarebbero a forte rischio mentre rimangono da codice rosso “le aree del popolicchio e di costa della crognola”.
Insomma un quadro preoccupante a cui si aggiunge la crisi economica e che  necessita “di sgravi contributivi e fiscali ad hoc”.
Bellezza e fragilità della gravina di Ginosa. A sx via Matrice, a dx lo sperone sul quale poggia la Chiesa Madre.
Per questo l’unica cosa da fare, consapevoli che gli eventi si riproporranno e le risorse diminuiranno è “una rete forte tra pubblica amministrazione e soggetti coinvolti a vario livello che devono scambiarsi informazioni pensando al bene comune non al proprio esclusivo interesse”. Queste le parole dette dalla professoressa Giuliana Trisorio Liuzzi, docente universitaria di idraulica agraria e sistemazioni idraulico forestali all'Università di Bari.
L’invito dell’autorità di bacino e a pensare ad interventi che interessino di concerto l’intero bacino idrografico “senza i quali le poche risorse vanno sprecate, anche perché è drammaticamente evidente che quel che si è fatto finora non è servito”.
A chiudere l’assessore Minervini per il quale “il pianeta ha la febbre e bisogna preparare il territorio ad essere resiliente, cioè capace di resistere ad eventi eccezionali che diverranno sempre più frequenti come dimostrano l’alluvione del 2011 a marina di Ginosa e quella di appena due anni dopo a Ginosa”.
In tutto questa la protezione civile regionale, pur scontando forti ritardi, ha messo su una struttura tecnica capace di alto livello capace di rispondere alle emergenze, pur lavorando con precari.
Tuttavia bisogna cambiare mentalità e lo devono fare anche i partiti “guardando non alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni”.
L'articolo del Quotidiano di Puglia dell'8 febbraio 2014

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