CASTELLANETA/FIUME LATO. CONFAGRICOLTURA: "E' LA BUROCRAZIA, LA CALAMITA' PEGGIORE".
La conferenza sul Lato di Confagricoltura. Primo da sx Gerardo Giovinazzi |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 7 FEBBRAIO 2014
di Nicola NATALE
“Siamo soli a
lottare contro le alluvioni”.
Torna a farsi sentire confagricoltura sui
problemi che attanagliano l’agricoltura jonica, peggiorati dall’ultima recente
esondazione del fiume Lato.
Ieri mattina conferenza-denuncia del presidente di
confagricoltura Taranto Gerardo Giovinazzi e del coordinatore della sezione di
Castellaneta Giuseppe Rochira alla presenza di un gruppo di agricoltori proprio
sui luoghi dell’ultima esondazione, la terza in quattro mesi. "Il
problema” ha detto Giovinazzi “è
che gli argini non tengono più, sono ridotti a brandelli, e il fiume travolge
tutto ciò che incontra scorrendo senza ostacoli”.
“Il paradosso è che proprio
qui sono stati spesi non meno di dieci milioni di euro per rimediare ai danni
dell'alluvione del 2003: soldi pubblici spesi inutilmente, o peggio sprecati, a
giudicare dal disastro che é sotto i nostri occhi".
Le campagne adiacenti il fiume Lato |
Una denuncia che fa il
paio con quella fatta nell’ottobre dell’anno scorso dal consigliere di
minoranza Leonardo Rubino e su cui forse sta già lavorando la stessa procura
della Repubblica di Taranto.
Tuttavia Giovinazzi esprime il disagio (quando non
la disperazione) degli agricoltori che per la mancata cura del territorio
pagano il conto più salato.
"Sono mancati” ha aggiunto Giovinazzi “sia il
controllo che la manutenzione ordinaria del territorio, dei canali e delle
strade, in pratica di tutto ciò che incide sull'equilibrio idrografico di una
vasta area di 24mila ettari".
L'economia locale che poggia, in gran parte,
su un'agricoltura di qualità ha dovuto spesso rinunciare a coltivare uva,
olive, agrumi e ortofrutta. In qualche caso lasciandoli sulle piante.
In più,
ha rimarcato il presidente di Confagricoltura Taranto "c'è da fare i
conti con la peggiore delle calamità: la burocrazia, regno delle scartoffie e
dei moduli da compilare".
Uno dei cartelli sempre più frequenti nel versante occidentale della provincia di Taranto |
"Dall'alluvione al pagamento dei
risarcimenti per i danni” ha precisato Rochira “possono passare diversi anni.
La dichiarazione dello stato d'emergenza, che il governo ha già deliberato per
l'alluvione del 7 e 8 ottobre scorsi, è un contenitore vuoto se non viene
riempito con fondi adeguati per gli interventi strutturali e di urgenti
provvedimenti di sospensione degli adempimenti fiscali e contributivi”. La
Provincia, ad esempio “dovrebbe dirci come intende spendere i 7,5 milioni
stanziati dalla Protezione civile".
Un quadro a tinte fosche, che Rochira
arricchisce di altri scenari: "l'emergenza non si scatena solo dove passa
il fiume Lato, è tutto il territorio di Castellaneta che è ridotto a un
colabrodo: contrada Gaudella, Borgo Perrone e altre zone rurali, diverse strade
provinciali ridotte a pezzi o chiuse". Singolare il caso del ponte nei
pressi del bar California, sulla sp 13, a pochi km da Castellaneta. "Da oltre 10 anni” hanno ricordato
Giovinazzi e Rochira “è interdetto ai camion che, tuttavia, vi passano
regolarmente, servono lavori urgenti per metterlo in sicurezza”. L’appello è
insomma “alle istituzioni, che ora non possono più lasciarci soli, ignorando
che l'emergenza, almeno per noi, si è trasformata in battaglia quasi
quotidiana".
CONFAGRICOLTURA QUOTIDIANO DI PUGLIA ED. TARANTO 7 FEBBRAIO 2014 |
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