CALABRESE (Scelta civica): "ASSOCIAZIONI, L’AMMINISTRAZIONE NON E’ UN BANCOMAT".
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10 Febbraio 2014 Giorno del Ricordo. Il manifesto commemorativo dell'amministrazione |
di Nicola NATALE
E’ diventata
incandescente la polemica sui contributi alle associazioni culturali.
L’ultimo atto è stato lo scontro sui social network di ieri tra il consigliere comunale Enzo Giannico e Stefano Giove, direttore de la Goccia (un quindicinale locale) e presidente del locale circolo arci.
Ma a riaprire la discussione ci aveva già pensato una settimana fa l’ex assessore Raffaele Calabrese, coordinatore locale di scelta civica.
Tutto è partito dai seimila euro di contributo comunale dati alla proloco di Marina di Ginosa per finanziare il viaggio di quattro giorni di venti marinesi “componenti della comunità polesana” a Pola in Croazia, località dalla quale “furono esodati dopo la seconda guerra mondiale”.
Un’iniziativa dell’assessore comunale alla cultura Mario Toma per celebrare la giornata del ricordo 2014 in memoria delle vittime delle foibe e consentire agli esuli “la documentazione della loro storia attraverso produzioni audio/video” da presentare nella giornata del 10 febbraio sorso all’istituto comprensivo di Marina di Ginosa, il “Raffaele Leone”.
Un’iniziativa che in tempi meno bui sarebbe passata inosservata e forse anche lodata come ha sottolineato lo stesso sindaco De Palma per i positivi contatti che ha proveduto ad instaurare e rinsaldare. Ma in questo periodo, con le buche nelle vie, gli asfalti da rifare e il centro storico in estrema emergenza, é sembrata davvero fuori luogo.
A scagliarsi contro questa iniziativa comunale finanziata
con delibera di giunta n°15 del 28 gennaio 2014 proprio l’ex assessore Calabrese facendo
peraltro notare che “mentre a Ginosa e nelle campagne limitrofe la gente
colpita dalle alluvioni e dai crolli è in grandissima difficoltà si mandano in
vacanza 20 marinesi a Pola, concedendo un contributo alla proloco gestita dal
cognato del sindaco”.
Parole incendiarie (poi ridimensionate) che hanno dato la stura ad una riflessione generale sui contributi dati alle associazioni culturali.
L’ultimo atto è stato lo scontro sui social network di ieri tra il consigliere comunale Enzo Giannico e Stefano Giove, direttore de la Goccia (un quindicinale locale) e presidente del locale circolo arci.
Ma a riaprire la discussione ci aveva già pensato una settimana fa l’ex assessore Raffaele Calabrese, coordinatore locale di scelta civica.
Tutto è partito dai seimila euro di contributo comunale dati alla proloco di Marina di Ginosa per finanziare il viaggio di quattro giorni di venti marinesi “componenti della comunità polesana” a Pola in Croazia, località dalla quale “furono esodati dopo la seconda guerra mondiale”.
Un’iniziativa dell’assessore comunale alla cultura Mario Toma per celebrare la giornata del ricordo 2014 in memoria delle vittime delle foibe e consentire agli esuli “la documentazione della loro storia attraverso produzioni audio/video” da presentare nella giornata del 10 febbraio sorso all’istituto comprensivo di Marina di Ginosa, il “Raffaele Leone”.
Un’iniziativa che in tempi meno bui sarebbe passata inosservata e forse anche lodata come ha sottolineato lo stesso sindaco De Palma per i positivi contatti che ha proveduto ad instaurare e rinsaldare. Ma in questo periodo, con le buche nelle vie, gli asfalti da rifare e il centro storico in estrema emergenza, é sembrata davvero fuori luogo.
Parole incendiarie (poi ridimensionate) che hanno dato la stura ad una riflessione generale sui contributi dati alle associazioni culturali.
E’ da mesi che
lo diciamo.
Nonostante le indicazioni nazionali di contenimento della spesa, qui a Ginosa si continua con quell’andazzo che c’era già.
Se si chiede di avere responsabilità ai cittadini e i commercianti con il comitato di rinascita hanno dato un chiaro segnale del malessere che c’è in merito alle tasse ed ai furti, non ci possono essere gestioni allegre.
Le cifre possono sembrare irrilevanti ma in un anno sommate diventano ragguardevoli.
Non siamo contro le associazioni culturali e di volontariato, anzi, ma queste devono essere autosufficienti. Il comune di Ginosa non è un bancomat.
Nonostante le indicazioni nazionali di contenimento della spesa, qui a Ginosa si continua con quell’andazzo che c’era già.
Se si chiede di avere responsabilità ai cittadini e i commercianti con il comitato di rinascita hanno dato un chiaro segnale del malessere che c’è in merito alle tasse ed ai furti, non ci possono essere gestioni allegre.
Le cifre possono sembrare irrilevanti ma in un anno sommate diventano ragguardevoli.
Non siamo contro le associazioni culturali e di volontariato, anzi, ma queste devono essere autosufficienti. Il comune di Ginosa non è un bancomat.
Come si fa allora a “non spegnere
culturalmente il paese”?
Dobbiamo fare un
ragionamento sui criteri e sul fine con cui si contribuisce alle iniziative. Mi
sembra prioritario in questo momento finanziare gli investimenti culturali che
abbiano una reale attrattività e rivitalizzino l’economia locale. Altrimenti
abbiamo l’effetto perverso del proliferare delle associazioni che cercano il
solo contributo.
Non siete i soli però a fare questo discorso….
Ultimamente il
gruppo di impegno civico ha criticato questo modo di gestione. Ma se chi dice
questo ha operato con questa logica per anni risulta evidente la pretestuosità della posizione.
Non dobbiamo cambiare un’assessore o un delegato ma il modus operandi. Per intenderci, non andava bene con Bradascio e non va bene con Mario Toma.
Non dobbiamo cambiare un’assessore o un delegato ma il modus operandi. Per intenderci, non andava bene con Bradascio e non va bene con Mario Toma.
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Quotidiano di Puglia Edizione di Taranto 18 febbraio 2014 |
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