MIROGLIO /GLI STABILIMENTI PASSANO AL COMUNE, L’INCENTIVO AI LAVORATORI.


Gianni Bonfatti,
presidente Wollo
QUOTIDIANO DI PUGLIA 8 DICEMBRE 2013
di Nicola NATALE
La Wollo con tutta probabilità continuerà a cercare investitori per i siti industriali di Ginosa e Castellaneta. 
Mentre dal primo gennaio 2014 i rispettivi enti comunali attiveranno le procedure amministrative per l’acquisizione definitiva degli stabilimenti. 
Sono queste le principali decisioni dell’incontro tenutosi a Bari venerdì scorso (6 dicembre)  con la task force regionale per l’occupazione. All’incontro hanno partecipato sia le rappresentanze sindacali di filctem cgil, e uilta uil filca cisl che l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli ed il prof. Pirro. 
Il caso “miroglio” si trascina ormai da oltre quattro anni con 181 dipendenti in mobilità da luglio del 2013. Nel corso degli anni ogni tentativo, protesta e proposta é stato messa in atto per ridare lavoro  ai “miroglini” come si sono auto-denominati, ma senza alcun successo. 
L’ultimo clamoroso fallimento quello della Q.bell, che avrebbe dovuto assemblare televisori in contrada girifalco in quello che è stato, ed ancora parzialmente è, il cuore agricolo dei 187 chilometri quadri di Ginosa in buona parte intensamente coltivati. 
Operai, sindacati e istituzioni non si rassegnano a perdere l’esperienza industriale costosamente importata con i finanziamenti della legge 181 del 1989. 
Si privilegia esplicitamente la grande impresa in questa ricerca. 
Il fatto è che al momento sono tutte impegnate a combattere la crisi nei propri stabilimenti esistenti o a salvarsi delocalizzando le produzioni ed internazionalizzando i propri mercati. 
Imprese che sono anche consce anche del basso potenziale della domanda italiana, compressa da redditi esigui e tassazione in continuo aumento. 
Termoform- Taverne di Corciano (Perugia)
Al momento la sordina è calata anche sulla Termoform, l’azienda di stampaggio plastico attiva nel perugino. 
Questo anche perché, in base all’accordo del 9 luglio del 2012, l’incentivo all’esodo di circa 9mila euro per lavoratore che doveva essere versato ai futuri investitori (una somma di 1,6 milioni di euro) sarà invece versato direttamente agli aventi diritto. 
La cessione degli stabilimenti più il capitale iniziale di investimento sulla carta avrebbe dovuto rendere molto più “semplice” la vertenza miroglio rispetto alle oltre 150 che giacciono insolute presso il Ministero dello sviluppo.
 Invece così non è stato, perché gli imprenditori sono molto interessati agli stabilimenti e per nulla agli operai, quasi tutti quarantenni e padri di famiglia. 
Ad ogni modo il gruppo dei miroglini promette di non mollare e di continuare a battersi per tornare al lavoro. 
Intanto i sindacati negozieranno entro la fine del mese le modalità di corresponsione dell’incentivo all’esodo. 
Wollo, stante il rapporto contrattuale con Miroglio, continuerà a seguire le manifestazioni di interesse ancora attive e si incontrerà nei prossimo giorni con i sindacati e con le istituzioni per “la regolamentazione di tale attività”. 
Tra i miroglini ormai circola una battuta (copyright Vito Malizia): “alla fine siamo stati noi a trovare il lavoro a Wollo”. 
Una cosa è certa, tutti ritengono il rapporto con questa società essenziale a mantenere aperto il caso Ginosa e Castellaneta presso il tavolo del ministero dello sviluppo. Considerazione avallata dal fatto che anche per la crisi Natuzzi, la società di scouting individuata è stata la Wollo.

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