IMPRESE STROZZATE DALL’IMU: 15MILA EURO PER UN CAPANNONE NON FINITO. Spunta la tassa sugli adesivi per gli esercizi commerciali.
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Possedere uno di questi costringe a pagare 15mila euro. Più o meno lo stipendio di un dipendente (contributi esclusi) |
di Nicola NATALE
15mila euro per
un capannone non finito.
Questo è quanto dovrà pagare Marco Ielli, presidente
del settore estrattivo della confindustria di Taranto e titolare di un azienda.
Lo ha denunciato con il mezzo più immediato e democratico: facebook. Ed
anche con una frase che non genera equivoci quanto al livello di esasperazione
raggiunto anche da molti piccoli imprenditori: “non ci vuole la forza, ci vuole
la violenza”.
Immancabile è intervenuto (a titolo personale) il sindaco
Vito De Palma; commentando il post ha scritto che “la cosa più assurda è che
tale IMU la versi direttamente al governo centrale che l’ha sottratta ai comuni
senza compensarla, anzi sottraendo 1,3 milioni di euro al comune di Ginosa”.
Nel
frattempo ci sarebbero aziende con sede a Ginosa che verseranno, sempre per l’imposta
municipale propria che tanto propria non è più, anche 80mila euro.
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Marco Ielli, titolare di una azienda estrattiva |
E’ uno dei
momenti più duri per l’economia locale, stretta tra un export ridotto anche in
agricoltura ed interi settori posti al tappeto per l’avvitarsi della crisi
finanziaria ed economica.
In tutto questo Stato e Comuni cercano disperatamente
risorse perché le spese correnti non accennano a diminuire.
Tanto per fare un
esempio, le spese finali del bilancio statale nel 2013 sono aumentate di circa
26 miliardi rispetto alle previsioni del 2012 dice la stessa ragioneria
generale dello stato. Sarebbe interessante vedere anche qual'è il trend del bilancio del Comune di Ginosa in questi anni.
Ieri una discreta fila si è creata in comune presso
l’ufficio tributi del comune di Ginosa per chiarimenti circa l’applicazione
dell’imposta municipale propria in scadenza il 16 dicembre.
L’unico impiegato
presente (uno era in malattia, l’altro distaccato a Marina di Ginosa) pur
gentilissimo ha chiarito più volte che a fare i conti per ogni singolo
contribuente devono essere i centri di assistenza fiscale, l’ufficio è deputato
al solo controllo della correttezza dei versamenti.
Ciò però genera un circolo
vizioso di accertamenti e notifiche esattoriali che aggravano l’onere per gli
utenti, costretti anche a districarsi con norme e conteggi non difficili, ma di
non immediata comprensione per tutti. In mezzo a tutto questo non vengono
lasciati in pace nemmeno i commercianti.
L'esattoria comunale esternalizzata alla So.ge.t s.p.a |
A questi ultimi starebbe per arrivare
un balzello, forse finora non riscosso, relativo agli adesivi attaccati sulle
loro vetrine.
Alcuni ragazzi che scattavano fotografie alle vetrine avevano fatto insospettire qualche commerciante. Ma alle domande
furono date risposte evasive.
In questi giorni la sgradita sorpresa riveniente,
a quanto pare, dall’applicazione del decreto legislativo n.507 del 1993
relativo alla pubblicità esterna.
Molti hanno preferito pagare, perché sembra
che la cifre non siano alte, ma la tensione relativa ad ogni carta recapitata
con messo notificatore resta.
Intanto la seconda rata imu e la tares maggiorata
costringeranno molti a versare parte delle loro tredicesime, sterilizzando il
beneficio all’economia.
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