POST ALLUVIONE, ANCORA PAURA E INSICUREZZA. TAMPONATE SOLO LE EMERGENZE.
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Ginosa, il ponte sulla ex strada statale 580 il 27 Ottobre 2013 |
Ad un mese e mezzo
dall’alluvione del sette ottobre,
la sensazione di insicurezza del territorio non si è attenuata.
I lavori non si
sono fermati alle prime emergenze, ma restano irrisolti i principali problemi
emersi dopo i ripetuti nubifragi.
In primis la circolazione verso Marina di
Ginosa e verso Taranto bloccata con il crollo del “ponte dei sospiri” sulla ex
statale 580 ora divenuta provinciale.
Le attività commerciali sviluppatesi
lungo questa arteria strategica sono penalizzate dal protrarsi
dell’interruzione, mentre i due mesi promessi per il ponte provvisorio di tipo
bailey scadono tra due settimane.
Insomma è difficile che in questo tempo brevissimo
possa essere realizzato alcunché, nonostante qualche tecnico avesse consigliato
di rivolgersi al genio pontieri per risolvere in maniera provvisoria la
situazione.
Soluzione non si sa quanto praticabile, e comunque superata dalla asserita
volontà dell’ente provinciale di farsi carico del ripristino delle arterie di sua
competenza.
Ma il ponticello sul torrente lagnone tondo non è l’unico ad essere
crollato.
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Ginosa, la strada comunale di contrada "palombaro-salacone" alla periferia della cittadina |
C’è quello sulla strada comunale “palombaro” che porta all’omonima
contrada, quello sulla strada comunale cignano riparato alla meglio.
Poi i
ponticelli totalmente crollati sulle strade comunali 7 (lama callara), 8
(casone dogana) e 9 (cipolluzzo). Ed ancora tratti di strada completamente
sbriciolati sulla comunale 10 (bove cesine) ed 11 (in direzione bernalda selva
piana, poi sulla strada provinciale per Matera).
L’elenco è assolutamente
parziale, ma dà l’idea di un territorio vasto 187 chilometri quadrati in cui
l’alluvione ha cambiato la geografia dei luoghi, senza che questo abbia insegnato
alcunché.
Non solo perché una delle strade comunali rifatte all’indomani dell’alluvione
presenta già delle buche dopo le piogge di questi giorni, ma anche perché in alcuni casi l’ansia
di ricostruzione non ha tenuto conto dei nuovi argini disegnati dalla forza
delle acque.
Ginosa, l'area della gravina sotto ponte san Leonardo, una delle più colpite dall'alluvione |
Stessa cosa dicasi per l’ampiezza e la riprofilatura degli
argini distrutti che dovrà tenere conto di portate d’acqua presumibilmente
maggiori di quelle che si sono potute osservare negli ultimi tempi.
Insomma un
miscuglio di competenze e di emergenze di difficile risoluzione e che rischia
in alcuni casi di finire come via pescarella a Ginosa.
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Ginosa, via pescarella quattro anni dopo. Ottobre 2013 |
Questa via, crollata nel
2009 in seguito alle infiltrazioni di piogge nel sottostante banco
calcarenitico scavato in grotte, è ancora chiusa. Le poche attività commerciali
nate lungo questa via periferica sono chiuse.
Naturalmente non tutto è fermo.
Lunedì
scorso l’amministrazione comunale ha proceduto alla ripulitura del canale di
mezzana a Marina di Ginosa come documentato dall’assessore all’ambiente
Leonardo Galante. Nel grande fragore mediatico provocato dai quattro decessi
avutisi a Ginosa per via dell’alluvione, non deve essere dimenticata la
fragilità del territorio di Marina di Ginosa. Su questo fronte non c’è alcuna
comunicazione ufficiale circa i risarcimenti spettanti per l’alluvione del
marzo 2011.
E questo nonostante una delibera di giunta regionale, la n°1433 del
luglio del 2012, avesse già stabilito la percentuale di contributo statale al
danno subito: il 24%.
I marinesi non hanno ricevuto ancora nulla e sono passati
due anni e 9 mesi.
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Marina di Ginosa, la ripulitura del canale di mezzana testimoniata dalle foto dell'assessore Leonardo Galante |
Castellaneta, Laterza
e Palagianello, anch’esse ricomprese nello stato di emergenza disposto dalla
presidenza del Consiglio, combattono con le fragilità del territorio.
Due giorni fa la
polizia locale di Castellaneta ha diramato un comunicato in cui consigliava di
fare percorsi alternativi alle provinciali 13 (per Castellaneta marina) e 15 (per contrada Gaudella). Anche a Laterza
nei pressi della pineta sono stati segnalati casi di pericolo connessi
all’ingrossarsi dei torrenti. Conclusione del ragionamento è che la responsabilità degli enti locali (comuni, provincia, regione) in merito al proprio territorio è sempre più grande anche perché lo Stato letteralmente gliela ha affidata, con "devoluzioni" via via sempre più consistenti. Questo implica un uso ancora più oculato delle magre risorse che devono giocoforza essere indirizzate alla cura del territorio. (primum vivere, deinde philosophari).
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Laterza, la zona nei pressi della pineta (foto nicola saccomanni) |
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