ALLUVIONE, TERRE JONICHE: "VOGLIAMO CHIAREZZA SUGLI IMPEGNI". Mai più disastri ambientali, la manifestazione del 14 novembre 2013.
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L'inizio della manifestazione indetta da "terre joniche" giovedì 14 novembre 2013 (foto erasmo mazzone) |
QUOTIDIANO DI PUGLIA 15 NOVEMBRE 2013
di Nicola NATALE
Un copione già
visto, si spera con diverso esito.
Ieri a Ginosa la manifestazione promossa da
Terre joniche contro l’inerzia pubblica nell’affrontare i disastri ambientali. Manifestazione poi conclusasi intorno
all’una alle tavole palatine, in territorio lucano. Lo slogan che ha
accompagnato la mobilitazione fortemente presidiata dalle forze dell’ordine è stato:
“un solo fiume in piena, le nostre comunità”.
Una ventina di trattori, alcuni
davvero imponenti, hanno sfilato
per le vie cittadine partendo da piazza 4 novembre e poi dirigendosi verso lo
stadio, la zona nella quale è stata ritrovata la prima vittima dell’alluvione,
Rossella Pignalosa di 32 anni.
Gianni Fabbris (altragricoltura) al centro della foto con il microfono |
Qui Gianni Fabbris, il sindacalista di
altragricoltura, che da tempo si spende per la messa in sicurezza del
territorio e i risarcimenti alle persone ed alle aziende colpite, ha illustrato
punto per punto i motivi che hanno condotto alla mobilitazione.
In primis
chiudere le questioni lasciate aperte dall’alluvione che colpì, nel marzo del
2011, Marina di Ginosa. Non si è andati oltre la stretta emergenza secondo il movimento
nato all’indomani dell’alluvione mentre i cittadini si chiedono dove si sia
fermata la macchina dei pur scarni risarcimenti ottenuti: il 24% secondo la
delibera di giunta regionale n°1433 del 17 luglio scorso.
Ma non è solo il
territorio di Marina di Ginosa a rischio e l’alluvione di poco più di un mese
fa lo ha dimostrato tragicamente con quattro morti che devono la loro tragica
scomparsa non solo alla sfortuna. Il territorio ha bisogno di essere tutelato
davvero, le leggi rispettate da tutti non solo da alcuni, per questo il
comitato torna a chiedere un commissario straordinario unico per Puglia e
Basilica che sia “terzo fra le due regioni”.
Il motivo, facilmente
comprensibile, è l’eliminazione di qualsiasi tensione o peggio turbativa nelle azioni
che dovranno essere intraprese per mettere in sicurezza il territorio.
Purché il tutto non si limiti agli iniziali
esigui stanziamenti annunciati e i soliti furbi non trovino un mezzo per essere
risarciti senza averne diritto.
Intanto è stato riconosciuto venerdì 15 novembre 2013 dalla presidenza del consiglio dei
ministri lo stato di emergenza per Ginosa, Laterza, Castellaneta e
Palagianello.
Il passaggio necessario arriva un mese e nove giorni dopo gli eventi del 7 ed 8 ottobre
2013. Questo riconoscimento è propedeutico all'emanazione all’emanazione
dell’Ordinanza da parte del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Sarà
questo organo a quantificare ed a stanziare le somme da destinare ai comuni colpiti.
Per questo si continua a chiedere che la
perimetrazione delle aree colpite avvenga con rigore, senza includere aree non
toccate dalla furia delle acque.
E a questo proposito si continua a chiedere il
rifinanziamento del fondo nazionale per le calamità, anche se una recente legge
dello Stato ha proprio tagliato fuori la responsabilità statale.
Insomma cittadini ed aziende colpite non avrebbero diritto legale a nessun risarcimento dopo il decreto legge n°59 del 15 maggio 2012 e il regolamento che dovrebbe seguire alla conversione in legge.
Insomma cittadini ed aziende colpite non avrebbero diritto legale a nessun risarcimento dopo il decreto legge n°59 del 15 maggio 2012 e il regolamento che dovrebbe seguire alla conversione in legge.
Il corteo si è anche recato in contrada
pantano nei cui pressi sono state ritrovate le altre tre vittime della
terribile alluvione di Ginosa.
Ginosa che si considerava al sicuro, protetta
dalla sua relativa altitudine (circa 240 metri sul livello del mare) e dalla
profonda e maestosa gravina che comunque ha salvato la quasi totalità della
cittadina che conta 19mila abitanti, più altri quattromila residenti a Marina
di Ginosa.
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Beppe Grillo incontra i manifestanti del comitato terre joniche in un bar lungo la statale 106 (foto erasmo mazzone) |
La politica ha fatto capolino
anche con Beppe Grillo che ha tenuto un breve incontro riservato con Gianni
Fabbris nei pressi delle tavole palatine.
Ma le strade di “terre joniche” e
quelle movimento 5stelle non si sono saldate, essendo per quest’ultimo di
vitale importanza non essere assimilato alle altre forze politiche.
Per il
comitato invece è essenziale tenere aperta la vertenza del territorio a tutte
le forze politiche.
Chi si vuole cimentare nella delicatissima questione è
chiamato a portare risultati concreti: non c’è bisogno di altre fabbriche di
parole.
Per tutti dovrebbe bastare il monito dei parenti di Rossella affacciati
al balcone della sua casa: hanno assistito da lontano alla manifestazione.
Nessun risarcimento sarà possibile per questa famiglia e quelle di Chiara
Moramarco, Gianni Bari e Pino Bianculli. Il parroco di Cristo risorto, don
Giuseppe Bernalda ha invitato tutta la popolazione a partecipare ad una
fiaccolata. La manifestazione in ricordo delle vittime partirà dal sagrato
della chiesa stessa domenica prossima 17 novembre alle venti: forse solo la
preghiera può unire cittadini e comunità.
Articolo del nuovo QUOTIDIANO DI PUGLIA del 15 novembre 2013 |
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