MIROGLIO: CONFERMATO L’INVESTIMENTO TERMOFORM. Ancora riserbo sulle altre tre iniziative
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Roam - Ex dipendenti miroglio attendo l'esito della "ristretta" al Mise |
di Nicola NATALE
Poco meno di
quattro ore per scrivere un nuovo capitolo della saga miroglio.
O meglio ex
miroglio, poiché i 181 dipendenti del gruppo tessile di Alba, con stabilimenti
in Ginosa e Castellaneta, sono ormai in mobilità da luglio scorso.
Il risultato principale della ristretta
tenutasi presso il ministero dello sviluppo a Roma è che Termoform, l’azienda
di Taverne di Corciano a circa sessanta chilometri da Perugia, conferma il suo
investimento nello stabilimento di Ginosa.
Ci vorrà un anno e circa quattro
milioni di euro.
I particolari li snocciola Massimo Gravina della filctem cgil di
Taranto presente all’incontro in cui si è affacciato per la prima volta Walter
Germini, l’amministratore delegato dell’azienda attiva nel campo dello stampaggio
plastico.
Come già detto lo stabilimento di Castellaneta scelto in un primo
momento “è stato escluso per problemi di natura impiantistica, mentre ad
ottobre dopo un sopralluogo si è deciso per Ginosa”.
Ma solo una parte
dell’immenso stabilimento ginosino sarà occupata dalla termoform: “circa 15mila
metri quadri, corrispondenti all’area della tessitura e del carico/scarico”.
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La Termoform di Taverne di Corciano vorrebbe investire a Ginosa (Taranto) |
Confermato anche il piano industriale che prevede la riassunzione di 70 ex
addetti tessili con la loro riqualificazione che sarà operata da dieci
collaboratori dell’azienda umbra.
Una parte dei macchinari arriverà dallo
stabilimento madre e l’assemblaggio del vecchio materiale come dei nuovi
impianti porterà via forse un anno.
Nel frattempo si dovrà individuare lo
status giuridico che assumeranno i 70 nuovi addetti termoform, individuati
probabilmente ricorrendo ai criteri di anzianità , carico familiare ed esigenze
tecnico-produttive.
L’investimento sarà frazionato, nel senso che “circa
500mila euro arriveranno dall’azienda come aumento del suo capitale sociale,
630mila arriveranno dal versamento dell’incentivo all’esodo cui i lavoratori
riassunti rinunciano e gli altri dai contributi regionali eventualmente
attivabili tramite apposti bandi”.
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Leo Caroli, assessore al lavoro della Regione Puglia |
Sabato scorso l’assessore regionale al
lavoro Leo Caroli si era nuovamente occupato della vicenda miroglio con l’obiettivo
di portare un dossier completo sui tavoli romani: “almeno due progetti risultano
essere concretizzabili in breve tempo” aveva dichiarato.
Ma il riserbo sulle
altre aziende interessate è ancora assoluto, anche per metterle al riparo da
pressioni indebite.
Nemmeno la seconda che avrebbe già inviato la
documentazione richiesta alla regione è stata resa nota, altrettanto la terza
che è al momento più indietro nella manifestazione di interesse verso gli ex
stabilimenti Miroglio, tuttora nella piena proprietà del gruppo piemontese.
Anche il sindaco di Ginosa Vito De Palma presente all’incontro non ha mancato
di osservare che “questa notizia fa ben sperare ma non deve illudere nessuno,
tuttavia non dobbiamo scoraggiarci, soprattutto in questo momento”.


Per quest’ultima in particolare ha convocato per giovedì prossimo, 31
ottobre alle 15:00 una conferenza stampa presso lo stabilimento sito nella zona
artigianale di Ginosa, in contrada bandiera.
Qui il sindaco, insieme con gli
operai chiederà lumi sulla new.co., la nuova azienda che dovrebbe secondo il
piano industriale riassumere i lavoratori espulsi. Tutti vogliono sapere come e
quando questo avverrà.
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Quotidiano di Puglia 30 ottobre 2013 la vertenza miroglio |
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