MIROGLINI, SLITTA AL 29 OTTOBRE L’INCONTRO DI ROMA. Curiosità e diffidenze verso i nuovi investitori.


Una delle tante sedute dei "miroglini"
al tavolo romano del ministero dello sviluppo
QUOTIDIANO DI PUGLIA 23 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
E’ slittato a martedì prossimo, 29 novembre ore 14:00, l’incontro a Roma per gli ex 181 lavoratori del gruppo Miroglio. 
Il funzionario ministeriale Giampietro Castano che segue la delicata vertenza ha comunicato già lunedì scorso il rinvio dell'incontro che si dovrebbe tenere nella sala commissioni al quinto piano del ministero dello sviluppo. 
La comunicazione ufficiale è stata inoltrata all’ass. reg. al lavoro  Leo Caroli, ai sindaci di Ginosa Vito De Palma e di Castellaneta Giovanni Gugliotti nonché all’amministratore delegato del gruppo Giuseppe Miroglio ed al direttore del personale Giuseppe Bertolino. 
Naturalmente saranno della partita anche i sindacati nazionali e territoriali (filctem cgil, femca cisl e uiltec uil) e la Wollo, la società incaricata dal gruppo tessile di cercare nuovi imprenditori disposti ad insediarsi a Ginosa e Castellaneta e soprattutto a riassumere i lavoratori quasi tutti quarantenni. 
La cosa che balza evidente è l’assenza di qualsiasi altro soggetto imprenditoriale nella lista ufficiale dei convocati all’incontro.  
Un rappresentante della Termoform.
Dietro il sindaco di Castellaneta
Giovani Gugliotti
Quindi non è dato sapere al momento se i tre soggetti imprenditoriali (oltre alla termoform) che vogliono investire negli stabilimenti in disuso saranno resi noti. 
Il tutto come sempre è legato alle verifiche di sostenibilità finanziaria ed industriale degli investimenti proposti a ministero e regione, ma anche a come questi verranno accettati dal nucleo di lavoratori rimasti. 
Pare ci sarebbero soggetti locali dietro ai nuovi piani industriali inaspettatamente proposti dopo la defezione del gruppo friulano Q.bell. 
A commentare è ancora una volta Mimmo Giannuzzi, uno degli ex tecnici dello stabilimento di Ginosa, fattosi portavoce anche degli umori che si respirano nel gruppo degli “ex miroglini”. Per la maggior parte è necessario procedere solo se ci sono “accordi vincolanti” e concedere solo in un secondo momento, ad iniziativa industriale avviata, gli stabilimenti e il loro incentivo all’esodo pari a circa 9mila euro. 
In cambio potrebbero cedere anche sul fronte della stipula di contratti a tempo determinato, poiché questi contratti non inciderebbero sull’indennità di mobilità. 
In pratica congelerebbero il diritto maturato durante il  contratto a tempo, per riprenderne a fruirne in caso di eventuale non prosecuzione del rapporto di lavoro. 
Va fatto presente che la mobilità concede altri due, tre anni di respiro agli ex miroglini prima di cominciare a fare i conti con la perdita di qualsiasi ammortizzatore sociale. 
L’impegno di Miroglio a cercare nuovi soggetti scade invece a fine anno, dopo di allora, si dovrà voltar pagina. Ma i miroglini promettono di non arrendersi nemmeno dopo questa scadenza.

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