POLIAMBULATORIO: "DISSERVIZIO CONTINUO SUI PRELIEVI". La denuncia di Stasolla


Ginosa, il poliambulatorio di via Palatrasio
QUOTIDIANO DI PUGLIA 21 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
Il servizio prelievi asl a Ginosa c’è ma non si vede”. 
E’ questa la denuncia che parte da Franco Stasolla, dipendente comunale ed in passato sindacalista cgil. 
In un paese civile dove, di norma, gli uffici pubblici danno un servizio al pubblico a partire dalle ore 8:00, al distretto socio-sanitario di Ginosa invece è il contrario”. Il servizio al pubblico per i prelievi per le analisi di laboratorio a quell’ora chiude”. 
Infatti specifica Stasolla, riportando un'esperienza personale, “se alle ore 08:21, il sistema informatico, emette una ricevuta con cui di dichiara all'utente che il servizio è chiuso e gli utenti in coda sono 24, significa che lo sportello ha chiuso all’ora canonica di apertura”. 
Questa non è certo una novità, però Stasolla vuole squarciare il velo: “il popolo ormai rassegnato accetta supino un servizio che la sanità locale si vanta di assicurare ma che, in realtà non esiste”. “Ovvero se esiste è soltanto il contentino, tanto per mettere a tacere i borbottii dell’utenza e mantenere silenti ed inerti la politica e le parti sociali locali”. 
A che ora si chiede deve arrivare un bambino, un anziano, un disabile? 
D’altra parte continua “le cose non migliorano se ci si rivolge alla sanità privata convenzionata esistente in loco, poiché i tetti di spesa impediscono di usufruire del centro privato in sostituzione di quello pubblico”. 
Ginosa - utenti in attesa al poliambulatorio 
Se si vogliono le analisi subito si deve pagare per intero la prestazione.  Con i tempi che corrono non tutti possono permettersi questa spesa: il risultato é che sono in tanti a rinunciare ad analisi che pure sarebbero importanti. 
In altre parole continua indignato il cittadino “per far fronte ad esigenze di cassa, si lascia a terra l’intera comunità,  si riduce il budget per la convenzionata esterna e non si crea un’alternativa pubblica”. 
Nella missiva inviata al presidente Vendola ed all’assessore regionale alla sanità, Stasolla chiede a questi se non gli sembra che “oltre al danno economico e di immagine che si crea all’ente pubblico, incapace di assolvere bene ad una sua precisa funzione, non si finisca per mercificare la salute”. 
Di tutto questo però “si dovrebbero occupare i rappresentanti allo scopo eletti” ed invece afferma Stasolla “i partiti politici, le organizzazioni di categoria, i sindacati, ormai non sanno più rappresentare le istanze popolari, sembrano essere diventati anche loro burocrati di un sistema che, tutto sommato, sembrerebbe faccia comodo a loro ed al sistema stesso”. 
Questo non è il sistema sancito dalla Costituzione e quel poliambulatorio sul quale c’è tanto da dire è un contenitore vuoto”. 
L’auspicio di Stasolla, interprete delle lamentele di molti cittadini, è che il poliambulatorio inizi a funzionare seriamente; partendo non solo dal servizio prelievi divenuto indispensabile, ma anche dal servizio di senologia su cui per anni si è esercitata la politica, fino a che lo stesso mammografo è diventato obsoleto.

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