GINOSA HA VOGLIA DI RICOSTRUZIONE. Il Comune: “urgono risposte da Regione e Governo, noi avanziamo proposte”
Ginosa - l'ansa della gravina sotto ponte san Leonardo, dopo i lavori di sgombero delle macerie |
Ginosa ha voglia
di ricostruzione.
I privati non hanno perso tempo a pulire dal fango gli
immobili allagati, ad ammassare ciò che è ormai divenuto inservibile.
Gli
imprenditori colpiti, nella maggior parte piccolissime aziende, si sono
attivati subito per porre rimedio (nei limiti del possibile) allo scempio ed
alla devastazione causati da quei tre giorni di piogge tra il 6 e l'8 ottobre scorso. Precipitazioni
che hanno raggiunto, secondo i dati forniti dalla regione Puglia, 144
millimetri cumulati, un valore di criticità elevato con un tempo di ritorno
maggiore di venti anni.
Ma altrettanto lo sono quelle legate ai danni in
agricoltura, con scene apocalittiche legate a “tendoni di uva” ed uliveti
letteralmente asportati dalla forza delle acque.
A tutto sta cercando di porre
rimedio la macchina istituzionale mossasi in questi giorni, dal comune in sù.
Chiaramente
l’allerta è massima in questi casi.
Si vuole evitare che si inseriscano
distorsioni nei lavori di ricostruzione.
Da più parti si chiede che tutto sia fatto nella massima trasparenza ed a regola d’arte, perché un dramma collettivo non si trasformi in un lucroso business per pochi a carico dei cittadini.
Da più parti si chiede che tutto sia fatto nella massima trasparenza ed a regola d’arte, perché un dramma collettivo non si trasformi in un lucroso business per pochi a carico dei cittadini.
Con
la beffa di lasciare i veri danneggiati senza risorse economiche e con la città ed il territorio non messi in sicurezza.
Ginosa - l'alveo della gravina la mattina dell'8 Ottobre. |
La soluzione trovata dall’acquedotto pugliese è quella di ricostruire
parte del tratto evitando l’attraversamento di tutto l’alveo e utilizzando
delle pompe di sollevamento per convogliare le acque nere verso la rete che
corre lungo la circonvallazione sud.
E’ il problema comprensibilmente più
urgente e le ruspe vi stanno lavorando alacremente. Nel frattempo da piazza
Marconi l’amministrazione ha chiesto di modificare il programma di sviluppo rurale aumentando la
dotazione pugliese in sede di conferenza permanente Stato regioni.
Nel
frattempo dice ancora la nota si potrebbero “rimodulare le somme ancora non
spese e già in dotazione al psr”. “Ciò
è stato fatto da ultimo per l’Emilia Romagna in occasione del terremoto
del maggio 2012” precisa Vito De Palma chiaramente chiedendo parità di
trattamento.
Si tratterà quindi di modificare il piano strategico nazionale, aumentando
dice l’amministrazione ginosina “la dotazione finanziaria del psr della regione
Puglia”.
Nel frattempo bisognerà sospendere per i cittadini colpiti gli
obblighi tributari con un apposito decreto ministeriale.
La nota è partita già
da ieri agli indirizzi del ministro per gli affari regionali Graziano Del Rio,
a quello delle finanze Fabrizio Saccomanni nonché al presidente della regione
Puglia Vendola ed all’assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni.
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