MIROGLIO LUCI E SPERANZA DA ROMA. Termoform ed altre tre aziende pronte ad investire


I miroglini durante la protesta ad Alba (Cuneo)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 26 SETTEMBRE 2013
di Nicola NATALE
La vertenza Miroglio non cessa mai di stupire. Dopo il quinto clamoroso flop con la friulana Q.bell, altre quattro aziende potrebbero prenderne il posto: sia nello stabilimento di Ginosa che in quello di Castellaneta.
La prima di queste è la Termoform, attiva nel campo dello stampaggio plastico:  liberatosi lo stabilimento di Ginosa, non andrà più in quello di Castellaneta poiché quest’ultimo è ormai sprovvisto di impianti e caldaie. Come è noto quest’ultima vorrebbe investire circa 2,5 milioni di euro riassumendo 70 lavoratori in mobilità. 
L’altra di cui non è stato comunicato il nome ne assumerebbe altri trenta portando a tre milioni di euro l’investimento complessivo. 
Non è finita qui perché altre due aziende hanno contattato il ministero dello sviluppo economico. Si sono dette pronte ed interessate ad occupare quel che resta dell’immenso sito industriale allocato in contrada girifalco a Ginosa ed anche a non lasciare “fatiscente” lo stabilimento di Castellaneta, che ospitava la filatura e fu il primo ad essere chiuso.
Insomma un’insospettata svolta positiva dopo che l’addio di Q.bell aveva gettato tutti nel pessimismo più nero. 
Ma anche ora lavoratori, sindacati, Regione e Comune vogliono vederci chiaro e ad una voce dichiarano che le concessioni in merito alla dote occupazionale (circa 9mila euro che andrebbero all’azienda subentrante anziché al lavoratore esodato) ed alla proprietà dello stabilimento saranno concesse “solo dopo fatti concreti” quindi un effettivo insediamento aziendale.
Leo Caroli,
assessore regionale al lavoro
Ad intervenire per primo, già martedì scorso,  è stato proprio l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli che incontrerà le aziende in Puglia, presumibilmente a Bari, il 7 e l’11 ottobre prossimi, per poi preparare l’altra tornata la tavolo ministeriale il 21 Ottobre. 
All’orizzonte il disimpegno di Miroglio e della wollo,  la società incaricata dal gruppo tessile di cercare nuovi investitori,  fissato al 31 dicembre. Caroli ha fatto notare che l’impegno del suo assessorato è teso a salvare entrambi gli stabilimenti di Ginosa e Castellaneta e che tutti gli enti locali, regione in primis, hanno contribuito al recupero della vertenza, arenatasi per le continue defezioni degli imprenditori individuati.
L’assessore inoltre, con riferimento alla lettera aperta scritta dagli operai al presidente Vendola con cui chiedevano il suo impegno ha confermato che questi non “li ha mai abbandonati, né lo farà mai”.
Non è mancato nemmeno un cenno alla wollo “un mandato oneroso quanto produttivo” che sottolinea il positivo atteggiamento di Miroglio che ha interrotto la produzione ma non si è opposto al fatto che altri imprenditori subentrino in quelli che sono comunque  i suoi stabilimenti. 
La scommessa, che dura da quattro anni, è non arrendersi alla de-industrializzazione del territorio. 
Una scommessa da vincere soprattutto per i circa 181 miroglini in mobilità dal 24 luglio scorso luglio, per le loro famiglie, ma anche perché quei due stabilimenti sono stati finanziati con i fondi per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica. L’ex sottosegretario Romani quantificò le agevolazioni in circa 70 milioni di euro.

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