MIROGLIO LUCI E SPERANZA DA ROMA. Termoform ed altre tre aziende pronte ad investire
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I miroglini durante la protesta ad Alba (Cuneo) |
di Nicola NATALE
La vertenza
Miroglio non cessa mai di stupire. Dopo il quinto clamoroso flop con la
friulana Q.bell, altre quattro aziende potrebbero prenderne il posto: sia nello
stabilimento di Ginosa che in quello di Castellaneta.
La prima di queste è la Termoform,
attiva nel campo dello stampaggio plastico: liberatosi lo stabilimento
di Ginosa, non andrà più in quello di Castellaneta poiché quest’ultimo è ormai sprovvisto
di impianti e caldaie. Come è noto quest’ultima vorrebbe investire circa 2,5
milioni di euro riassumendo 70 lavoratori in mobilità.
L’altra di cui non è
stato comunicato il nome ne assumerebbe altri trenta portando a tre milioni di
euro l’investimento complessivo.
Non è finita qui perché altre due aziende
hanno contattato il ministero dello sviluppo economico. Si sono dette pronte ed
interessate ad occupare quel che resta dell’immenso sito industriale allocato
in contrada girifalco a Ginosa ed anche a non lasciare “fatiscente” lo
stabilimento di Castellaneta, che ospitava la filatura e fu il primo ad essere
chiuso.
Insomma un’insospettata svolta positiva dopo che l’addio di Q.bell
aveva gettato tutti nel pessimismo più nero.
Ma anche ora lavoratori,
sindacati, Regione e Comune vogliono vederci chiaro e ad una voce dichiarano
che le concessioni in merito alla dote occupazionale (circa 9mila euro che
andrebbero all’azienda subentrante anziché al lavoratore esodato) ed alla
proprietà dello stabilimento saranno concesse “solo dopo fatti concreti” quindi
un effettivo insediamento aziendale.
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Leo Caroli, assessore regionale al lavoro |
Ad intervenire per primo, già martedì
scorso, è stato proprio
l’assessore regionale al lavoro Leo Caroli che incontrerà le aziende in Puglia,
presumibilmente a Bari, il 7 e l’11 ottobre prossimi, per poi preparare l’altra
tornata la tavolo ministeriale il 21 Ottobre.
All’orizzonte il disimpegno di
Miroglio e della wollo, la società
incaricata dal gruppo tessile di cercare nuovi investitori, fissato al 31 dicembre. Caroli ha fatto
notare che l’impegno del suo assessorato è teso a salvare entrambi gli
stabilimenti di Ginosa e Castellaneta e che tutti gli enti locali, regione in
primis, hanno contribuito al recupero della vertenza, arenatasi per le continue
defezioni degli imprenditori individuati.
L’assessore inoltre, con riferimento
alla lettera aperta scritta dagli operai al presidente Vendola con cui
chiedevano il suo impegno ha confermato che questi non “li ha mai abbandonati,
né lo farà mai”.
Non è mancato nemmeno un cenno alla wollo “un mandato oneroso
quanto produttivo” che sottolinea il positivo atteggiamento di Miroglio che ha
interrotto la produzione ma non si è opposto al fatto che altri imprenditori
subentrino in quelli che sono comunque
i suoi stabilimenti.
La scommessa, che dura da quattro anni, è non
arrendersi alla de-industrializzazione del territorio.
Una scommessa da vincere
soprattutto per i circa 181 miroglini in mobilità dal 24 luglio scorso luglio,
per le loro famiglie, ma anche perché quei due stabilimenti sono stati
finanziati con i fondi per la reindustrializzazione delle aree di crisi
siderurgica. L’ex sottosegretario Romani quantificò le agevolazioni in circa 70
milioni di euro.
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