CASTELLANETA, LA RISCOSSIONE TRIBUTI AI PRIVATI. INSORGE L’OPPOSIZIONE


Castellaneta il municipio in piazza principe di Napoli
(restyling ed inaugurazione 7 luglio 2012)
di Nicola NATALE
Il comune di Castellaneta ricorrerà a società private per la riscossione spontanea di tributi, imposte e sanzioni.
Lo ha disposto un avviso di gara valido fino al 27 settembre che ha già “riscosso”, è il caso di dire, la sonora bocciatura dell’opposizione.
Soprattutto perché "non ce ne sarebbe motivo apparente" secondo Leonardo Rubino, consigliere comunale di minoranza per la lista emiliano.
Ancor prima di lui, a giugno, sulla questione era intervenuto Bruno Schiavone rivendicando il merito di “aver internalizzato tutte le attività legate ai tributi”. Negli anni tra il 2002 ed il 2006, quando il professionista era vicesindaco, si adoperò strenuamente per la gestione diretta dei propri tributi da parte del Comune.
Schiavone peraltro imputa la caduta della giunta Nicolotti al suo progetto di far pagare “contribuenti eccellenti” che risultavano morosi. Contribuenti nominati direttamente nella lettera inviata ad una testata locale*. Ancora, per l'ex vicesindaco “gli amministratori che mi si sono succeduti fino ad oggi hanno smontato scientemente tutto l’ufficio da me organizzato per approdare allo stato attuale, al fine di giustificare il ritorno all’affidamento della gestione tributi a un concessionario esterno”. 
Leonardo Rubino,
consigliere di minoranza
della lista emiliano
Ma a quanto pare il progetto è andato avanti e sulla questione è ritornato da poco il consigliere d’opposizione Leonardo Rubino della lista emiliano. 
Per Rubino “l’ufficio tributi del comune di Castellaneta  tra il 2009 ed il 2012 ha consentito al Comune di incassare 23 milioni di euro a fronte di una spesa pari a poco più di 50mila euro annue”.
Dati che attestano incontrovertibilmente “la proficua operosità dei dipendenti comunali del servizio tributi e l’onestà della gran parte dei contribuenti”. 
Tutti questi risultati rischiano ora a suo parere di essere buttati al vento perché ben due milioni di euro in sette anni andranno sotto forma di aggio (compenso) alla società aggiudicataria. 
Il comune tra l’altro fornirà i locali alla società nonché le utenze di luce, acqua e gas. 
Su tutta la materia, Rubino chiede sia fatta piena luce e soprattutto che si coinvolga il consiglio comunale “su una materia così importante e delicata”. Il consigliere ricorda anche l’esempio negativo “costituito dalla Cerin il cui amministratore è stato arrestato con l’accusa di corruzione mentre i locali comunali continuano ad essere utilizzati indebitamente dalla stessa società”
Le critiche alla decisione della maggioranza retta dal sindaco Giovanni Gugliotti non si fermano qui.  Sotto accusa è anche la supposta carenza di requisiti del funzionario che ha firmato il bando e la contraddizione tra il “non comporta spese” e i non dimostrati “risparmi” in merito alla riscossione.
Un attacco a tutto tondo sul quale si esprimerà a breve nel prossimo consiglio comunale il sindaco Gugliotti del pdl. Nella sua  giunta non c’è infatti, al momento, un assessore cui sia stata assegnata la delega al bilancio.

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