CASTELLANETA INCENDIO AL CANALE MICCOLI: EVITATO UN DISASTRO. La zona è un perla paesaggistica con sorgenti naturali
QUOTIDIANO DI PUGLIA 24 SETTEMBRE 2013
di Nicola NATALE
Un vasto
incendio ha interessato ieri il canale miccoli, a sud di contrada gaudella, in territorio
di Castellaneta. Le fiamme si sono sprigionate da un campo vicino fin da
domenica sera, propagandosi per oltre cinque ettari.
A farne le spese non solo
la pregevole macchia mediterranea e le aree boscate (4,2 ettari), ma anche un uliveto
e terreni incolti adiacenti per circa un ettaro.
Corpo forestale e vigili del fuoco di Castellaneta |
Efficace il lavoro degli
addetti allo spegnimento coordinati dal comando stazione forestale di
Castellaneta alla guida dell’ispettore Giovanni Prisciantelli.
Gli uomini del corpo forestale dello stato, dei vigili
del fuoco e 3 squadre dell’agenzia regionale irrigua e forestale sono riusciti
a contenere al minimo i danni e la superficie interessata dall’incendio.
Le
operazioni di bonifica sono terminate alle 10 di ieri, ma intorno alle 13 gli
uomini erano ancora impegnati nel circoscrivere l’incendio e nell’evitare che le
fiamme dal fondo del canale risalissero verso una zona coltivata intensamente
ad uva da tavola.
Con molta probabilità è stata la folle e piuttosto radicata
abitudine di accendere fuochi per “fare pulizia” di stoppie ed erbacce secche a
causare questo ennesimo scempio.
L'oliveto bruciato con le fiamme. Il 2013 a Ginosa e dintorni è stato disastroso per numero di incendi. Percorrendo periferie e campagne le zone bruciate sono innumerevoli: una vera barbarie |
Un’azione incauta non solo perché
fatta in presenza di vento, ma anche perché fatta in assenza di “precese” cioè di
fasce di terreno arate che impediscono il propagarsi del fuoco.
La mancanza di
queste può dar luogo a sanzioni fino a 2500 euro, un incendio boschivo appiccato
con dolo o anche solo per colpa comporta la reclusione da 4 a 10 anni: si va
dentro.
Anche perché è una leggerezza che mette in pericolo le persone, costa cara
al paesaggio, alle colture ed è fonte di assoluto spreco di denaro pubblico. Un
incendio mette in moto una complessa catena di uomini e mezzi.
Si tratta “per
quanto riguarda il canale miccoli di una zona di assoluto pregio assieme al
canale sant’angelo” commenta l’ispettore Prisciantelli “perché ci sono sorgenti
naturali che convogliano le acque verso il fiume Lato”.
Non a caso è una zona
sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico e nella quale vengono spesso
“effettuati pattugliamenti anti bracconaggio” e nella quale una decina di anni fa si sviluppò un'altro disastroso incendio.
In zona e nella vasta pineta
comunale circostante di circa 120 ettari é vietata la caccia per effetto della
legge 353 del 2000.
“Castellaneta e Ginosa conservano tra i canali più belli”
dice l’uomo della forestale.
Un’area gioiello sconosciuta ai più, che
ha rischiato di venire di nuovo sfregiata dopo un altro incendio che la
interessò una decina di anni fa.
Sempre ieri a Ginosa, ai margini del paese,
in zona cavese un incendio ha interessato il canneto in zona cavese: anche qui
è stato interessato prontamente il servizio emergenza radio. Il tema degli
incendi e dello scarsissimo rispetto del paesaggio rimane purtroppo di stretta
attualità.
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