MARINA DI GINOSA ARRIVANO I RISTORI DELL’ALLUVIONE, MA LA DELUSIONE E’ TANTA


di Nicola NATALE
Ginosa marina- una delle immagini simbolo
dell'alluvione del 1° Marzo 2011
A  due anni e due mesi dall’alluvione del 1° Marzo 2011 i marinesi sono stati risarciti. 
L’albo pretorio del comune di Ginosa ha pubblicato solo pochi giorni fa il piano di riparto derivante dalla delibera di giunta regionale n.1433 del 17 Luglio 2012. 
La percentuale di danno riconosciuta è stata pari al 24,2% ed è valsa solo sulle prime case. Circa centoventi marinesi, proprietari di prime case, hanno visto così riconosciuto il loro diritto ad essere risarciti, anche se non è noto quando potranno ricevere materialmente il danaro. 
Va ricordata in proposito la lunga ed aspra battaglia sostenuta dal comitato marinese. 
Gianni Fabbris di altragricoltura giunse allo sciopero della fame per sostenere le ragioni dei risarcimenti e della messa in sicurezza idro-geologica del territorio. Ed ancora la clamorosa esclusione di Marina di Ginosa dal riparto dei fondi per le calamità naturali  nella legge di stabilità del 2013, contro la quale si scagliò il sindaco Vito De Palma. 
Ora, sia pure in forma così ridotta rispetto all’entità dei lavori attestati dalle perizie giurate dei tecnici, i ristori sono arrivati. 
Le somme vanno da un minimo di 800 euro ad un massimo di 36mila euro e riguardano molte delle abitazioni ubicate in contrada marinella, quella posta al termine di viale jonio, senza escludere alcune abitazioni di via pitagora e alcune aree a destra di quest'ultima, perlopiù vicine ai canali di bonifica. Marina di Ginosa infatti è sorta intorno agli anni ‘20 con la costruzione di alloggi per gli operai addetti alle bonifiche della Stornara. 
In tutto la somma stanziata è di 875mila euro a fronte di danni accertati per oltre 3,6 milioni di euro. Non sono state dimenticate le attività produttive: quindici aziende commerciali ed artigianali saranno risarcite con somme che variano dai milleottocento euro fino a 54mila euro.
L'assessore al turismo ed ambiente
Leonardo Galante
Anche in questo caso la percentuale di riconoscimento del danno è stata pari al 24,2% arrivando a stanziare così 364mila euro di ristori a fronte di danni accertati per 1,5 milioni di euro. 
A giorni partiranno le lettere dal Comune per gli avvisi di liquidazione. Ma non è tutto così lineare come si evince dai prospetti comunali. 
E’ lo stesso assessore Leonardo Galante che ci parla “della esclusione e della delusione dei tanti che pur avendo fatto i lavori, non sono riusciti poi a dimostrarli con fatture, perché fatti in economia”. 
La maggior parte ha risistemato la propria abitazione da sola. I meccanismi di legge, per non dar luogo a ristori non dovuti, di fatto privilegiano chi può anticipare le spese. Non é possibile come alcuni chiedevano farsi liquidare il pur piccolo contributo, per poi presentare le fatture: i lavori bisogna averli fatti nell’immediatezza dell’evento alluvionale e devono essere certificati da fatture. E’ per questo che si parla esplicitamente di "malumore"
La maggior parte delle persone colpite ha infatti gravi situazioni di precarietà occupazionale e l’alluvione non ha fatto che complicare ulteriormente le loro vite. Si chiude probabilmente così il capitolo alluvione Marina di Ginosa, mentre sono partiti alcuni lavori per tutto il complesso problema della sicurezza del territorio.
Marina di Ginosa - la spiaggia intorno alla foce del Galaso fu invasa dai tantissimi alberi sradicati dalla potenza dell'alluvione.

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