L’ALTRA TARANTO RISORGE AL CONCERTONE DI VIA LACAITA. Con Riondino, Germano, Raf, Barbarossa e Mannoia.


di Nicola NATALE
Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa al concerto di Taranto
Non permetteteglielo, restate uniti”. E’ stata una delle frasi di Fiorella Mannoia sul palco del concertone di Taranto. 
Un mega-evento organizzato dal comitato spontaneo “cittadini e lavoratori liberi e pensanti” sul tema “Sì ai diritti, no ai ricatti, lavoro, ma quale lavoro?”. 
E’ emerso in tutta la sua imponenza il dramma di Taranto, gemma tra le gemme del sud, avvitata sul destino della grande acciaieria ilva e delle altre industrie inquinanti. 
Il concerto ha visto la partecipazione di 25 artisti che hanno cantato gratuitamente e gli interventi di tanti componenti del comitato, a partire da Cataldo Ranieri. 
E’ stata una lunghissima kermesse che è iniziata alle dieci con dibattiti, videomessaggi ed un’area market per finire una mezz’ora dopo le dodici. Tra gli applausi ed una folla immensa, mai accalcata e assolutamente pacifica. Una sola ambulanza ha turbato lievemente la tranquillità della gente che andava e veniva liberamente. 
Il concerto vero e proprio, presentato da Valentina Petrini e Andrea Rivera è iniziato alle 14 con i sud sound system, e si è concluso  dieci ore dopo. 
Il concerto del 1° Maggio a Taranto
Al di là della grande generosità di tutti gli artisti presenti, con nomi di caratura nazionale come Baccini, Barbarossa, Raf e la stessa Mannoia che ci hanno messo faccia e impegno va sottolineata la presenza carismatica di Michele Riondino, l’attore tarantino che impersona il giovane Montalbano nella popolarissima fiction e di Elio Germano, altro attore tra i pochi italiani insigniti a Cannes per la sua interpretazione ne "La nostra vita" di Lucchetti. 
Ma i protagonisti sono stati soprattutto i tarantini e tutti coloro che al concerto hanno voluto esserci. Eterogenei, variopinti, a volte anche chic: c’era veramente di tutto nel parco archeologico di via Lacaita, nel quartiere solito-corvisea. E non erano “arrabbiati” come ha scritto Francesco Prisco sul sole 24ore, ma desiderosi di tenere acceso un lumicino di speranza: gli appelli non polemici sono stati tantissimi. http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-04-30/primo-maggio-giovanni-anzi-141017.shtml?uuid=Abxu6qrH
Uno dei due palazzi dov'era proiettato
il logo del comitato. Il tre-ruote dal quale
hanno espresso i loro pensieri in mancanza
di un palco.
Nelle ultime file, l’atteggiamento prevalente era di curiosità, ironia con una punta di scetticismo e disincanto. 
Proprie di chi ne ha viste passare troppe sulla propria pelle e comunque era lì perché esserci, a Taranto il 1° Maggio 2013, significava battersi contro i tanti violentatori della città e  provare a credere ancora nel futuro. 
Se un futuro migliore può esistere nello scacchiere nazionale per la città che in un lontanissimo passato fu la capitale della Magna Grecia, la sponda di un mondo nuovo per una civiltà già evoluta che costringeva alcuni dei propri figli ad emigrare. Come ora. 
Liberiamoci anche dai veleni che abbiamo in testa” ha detto Cataldo Ranieri, uno dei componenti  più in vista del comitato; memorabili, tra le altre, le battute di Rivera su facebook. 
Sono ben 44 le associazioni hanno partecipato da quelle più conosciute come legambiente e wwf a quelle più piccole, provenienti da tutta Italia e tutte portatrici di valori e questioni importantissime per il futuro migliore che tutti vorremmo. 
Non mancava Ginosa con l’associazione gravine joniche, la Basilicata con i suoi krikka reggae e c’era anche La Spezia. E’ l’emersione di tante realtà che non possono essere più sepolte sotto la coltre opprimente della informazione a senso unico. A riprendere il tutto c’era Jotv, la più piccola tra le emittenti joniche, sul canale 189 del digitale terrestre.

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