L’ALTRA TARANTO RISORGE AL CONCERTONE DI VIA LACAITA. Con Riondino, Germano, Raf, Barbarossa e Mannoia.
di Nicola NATALE
Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa al concerto di Taranto |
“Non
permetteteglielo, restate uniti”. E’ stata una delle frasi di Fiorella Mannoia
sul palco del concertone di Taranto.
Un mega-evento organizzato dal comitato
spontaneo “cittadini e lavoratori liberi e pensanti” sul tema “Sì ai diritti,
no ai ricatti, lavoro, ma quale lavoro?”.
E’ emerso in tutta la sua imponenza
il dramma di Taranto, gemma tra le gemme del sud, avvitata sul destino della
grande acciaieria ilva e delle altre industrie inquinanti.
Il concerto ha visto
la partecipazione di 25 artisti che hanno cantato gratuitamente e gli
interventi di tanti componenti del comitato, a partire da Cataldo Ranieri.
E’
stata una lunghissima kermesse che è iniziata alle dieci con dibattiti, videomessaggi
ed un’area market per finire una mezz’ora dopo le dodici. Tra gli applausi ed
una folla immensa, mai accalcata e assolutamente pacifica. Una sola ambulanza
ha turbato lievemente la tranquillità della gente che andava e veniva
liberamente.
Il concerto vero e proprio, presentato da Valentina Petrini e Andrea Rivera è
iniziato alle 14 con i sud sound system, e si è concluso dieci ore dopo.
Il concerto del 1° Maggio a Taranto |
Ma i protagonisti sono stati soprattutto i tarantini e tutti coloro che al concerto hanno voluto
esserci. Eterogenei, variopinti, a volte anche chic: c’era veramente di tutto
nel parco archeologico di via Lacaita, nel quartiere solito-corvisea. E non
erano “arrabbiati” come ha scritto Francesco Prisco sul sole 24ore, ma
desiderosi di tenere acceso un lumicino di speranza: gli appelli non polemici
sono stati tantissimi. http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-04-30/primo-maggio-giovanni-anzi-141017.shtml?uuid=Abxu6qrH
Nelle ultime file, l’atteggiamento prevalente era di
curiosità, ironia con una punta di scetticismo e disincanto.
Uno dei due palazzi dov'era proiettato
il logo del comitato. Il tre-ruote dal quale hanno espresso i loro pensieri in mancanza di un palco. |
Proprie di chi ne
ha viste passare troppe sulla propria pelle e comunque era lì perché esserci, a
Taranto il 1° Maggio 2013, significava battersi contro i tanti violentatori della città e provare a credere
ancora nel futuro.
Se un futuro migliore può esistere nello scacchiere
nazionale per la città che in un lontanissimo passato fu la capitale della
Magna Grecia, la sponda di un mondo nuovo per una civiltà già evoluta che
costringeva alcuni dei propri figli ad emigrare. Come ora.
“Liberiamoci anche
dai veleni che abbiamo in testa” ha detto Cataldo Ranieri, uno dei componenti più in vista del comitato; memorabili, tra le
altre, le battute di Rivera su facebook.
Sono ben 44 le associazioni hanno
partecipato da quelle più conosciute come legambiente e wwf a quelle più
piccole, provenienti da tutta Italia e tutte portatrici di valori e questioni
importantissime per il futuro migliore che tutti vorremmo.
Non mancava Ginosa
con l’associazione gravine joniche, la Basilicata con i suoi krikka reggae e
c’era anche La Spezia. E’ l’emersione di tante realtà che non possono essere
più sepolte sotto la coltre opprimente della informazione a senso unico. A
riprendere il tutto c’era Jotv, la più piccola tra le emittenti joniche, sul
canale 189 del digitale terrestre.
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