GINOSA- TARANTO TBM TESSILE ALTRI 67 A RISCHIO.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 31 MAGGIO 2013
di Nicola NATALE
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Taranto La prima manifestazione degli operai tbm sotto la prefettura |
E due. Dopo gli
operai della miroglio, anche quelli della tbm tessile rischiano la mobilità.
Ieri
hanno incrociato le braccia e hanno passato tutta la mattinata in via
anfiteatro a Taranto in attesa di essere ricevuti dal prefetto.
La protesta era
stata ampiamente annunciata, perché anche i 67 dipendenti del gruppo di Besnate
in provincia di Varese, ci tengono a seguire un percorso istituzionale per la
risoluzione della loro vertenza. E dalla prefettura, per accordo con il capo di
gabinetto, dott. Cosima Di Stani, è venuto l’impegno a contattare il ministero
dello sviluppo per l’apertura di un ulteriore tavolo di crisi presso la ormai
nota sede di via molise.
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Tbm Ginosa - il tir che ha portato via il primo telaio |
I dipendenti hanno anche accettato (a malincuore) che
altri 4 telai ormai non più utilizzati partano, ma non accettano che si svenda
così l’uno dei pochi stabilimenti di tessitura industriale attivi in Italia.
A
novembre prossimo si prospetta o una forte riduzione di personale o addirittura
la richiesta di mobilità e chiusura dello stabilimento che sorge proprio a fianco
alla più nota miroglio, in contrada girifalco. Un’area nota per l’estrema
fertilità dei suoi terreni che fu fatta diventare industriale grazie ad una
legge regionale del 1995, in nome dell’industrializzazione e di un indotto che
non è mai arrivato. La proprietà, rappresentata dal dott. Giuseppe Marcora, ha
acconsentito al confronto in sede ministeriale ma non ha mancato di
sottolineare ancora una volta la non competitività dei costi italiani, e di quelli
meridionali in particolare. Far partire le merci sulla rotta Genova-Tunisi è
più conveniente che farle transitare dal porto di Taranto, proprio per il traffico già esistente su quell’asse. E già qui siamo alla grande assente, cioè una politica industriale pensata per tutto
il paese.
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Uno dei momenti della manifestazione in via anfiteatro sotto la Prefettura che rappresenta il Governo |
Per Giuseppe Massafra (filctem cgil) presente all’incontro con Amedeo
Guerriero (uil) “l’atteggiamento dell’azienda è positivo ma serve una chiara
volontà di voler rimanere sul territorio”.
“L’azienda deve confrontarsi con i
lavoratori” ha aggiunto l’assessore comunale al lavoro Mario Toma.
La proprietà
nel frattempo ha avviato anche un confronto con l’amministrazione di Ginosa, guidata
dal sindaco Vito De Palma, sembra per l’installazione di una torre eolica in
aggiunta all’impianto fotovoltaico esistente sul tetto dell’opificio.
Ciò
dovrebbe compensare la non competitività del sito ginosino in attesa che
arrivino tempi migliori, nonostante i confronti dei costi con le tessiture
asiatiche continuino ad essere impietosi. Il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, si
è fermato con i lavoratori promettendo di parlare anche della loro situazione
al tavolo romano che discuterà della vertenza taranto.
Resta la difficoltà di
individuare a livello locale una strategia di uscita dalla crisi strutturale
delle imprese italiane. Le ottime
risposte produttive fornite dalla miroglio prima e dalla tbm poi non sono
affatto servite ai loro lavoratori a mantenere quello che all’inizio era
sembrato un sogno: un posto di lavoro fisso a due passi da casa.
Tbm, l'articolo del Quotidiano di Puglia |
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