GINOSA / DA MIROGLIO A Q.BELL. Forse sviluppi positivi anche per Castellaneta
QUOTIDIANO DI PUGLIA 11 APRILE 2013
di Nicola NATALE
L'incontro del 10 Aprile in Provincia di Taranto |
Ricomposte le
emozioni romane, il clamoroso salvataggio dei “miroglini” fa tappa in
provincia. Ieri, nella sede di via anfiteatro, l’ass. alle attività produttive
Luciano De Gregorio e l’ass. alla cooperazione sociale Teresa Galeota hanno
tracciato il futuro percorso dei 105 cassintegrati che per 12 anni hanno
lavorato alla filatura e tessitura di puglia.
Con la firma dell’accordo dell’8
aprile scorso 105 di loro non sono più dipendenti del gruppo tessile ma della
Q.bell di Remanzacco, in provincia di Udine. Assembleranno tv e monitor i cui
componenti base arrivano da Shenzen in Cina nella “regione” del Guangdong.
Luciano De Gregorio |
“E’
un merito che va ascritto ai lavoratori” ha commentato De Gregorio in una
conferenza stampa che è stata celebrativa ma anche l’occasione per convocare le
parti, cioè Q.bell e sindacati, per “definire un nuovo accordo di programma per
il percorso formativo” in cui l’ente tarantino ha già impiegato oltre 1,3
milioni di euro.
Inoltre l’assessore chiede che all’incontro con la dirigenza
dell’azienda elettronica friulana “ci sia anche il presidente dell’autorità
portuale Prete per presentare il territorio e le sue opportunità”.
Un chiaro invito
a cogliere l’opportunità di acquisire nuovi traffici commerciali. L’assessore
ha voluto anche ricordare “il sostegno dato dai lavoratori alla Provincia
quando sono state presentate proposte indecenti”.
L'ass. prov. Teresa Galeota |
A seguire è intervenuta
l’ass. Galeota che con i tre sindaci del territorio ha seguito con particolare
apprensione la vera e propria saga dei miroglini che non si sono fatti mancare
nulla: dalla salita sui tetti della fabbrica alla protesta sempre civile
portata fin nel quartiere generale della miroglio ad Alba.
E ieri una capatina
prima di scappare via, l’ha fatta anche Alessio Fois, responsabile delle
risorse umane del gruppo di Alba, che ha conversato cordialmente con alcuni
degli ormai ex dipendenti: la tensione del tutto sfumata visto il risultato.
Per la Galeota la “soddisfazione è
pacata, poiché si tratta di un inizio in vista della ricollocazione di tutti i
lavoratori, per un problema che non è locale, ma investe anche Laterza e
Castellaneta, dove ci sono belle manifestazioni di interesse”.
Insomma una schiarita
è probabile anche sul fronte del recupero della filatura di Castellaneta dove
potrebbero essere nuovamente impegnati i rimanenti 86 lavoratori che da oggi
sono in mobilità.
Quotidiano di Puglia |
La tensione tra i lavoratori è grande, pur nella gioia di un
salvataggio al quale in pochi ormai credevano. Non però le due task force
ministeriale e regionale che hanno ricevuto il plauso di tutti i presenti.
Quest’ultima in particolare è stata rappresentata dal prof. Giuseppe Recchia
che ha specificato come l’accelerazione dello sblocco della vertenza miroglio
sia stata dovuta al fatto che la verifica dei requisiti di affidabilità
finanziaria ed imprenditoriale “abbia dato risultati positivi tanto da
convincere tutte le istituzioni a dare il via libera”. In parole povere l'imprenditore ha solidità finanziaria.
L’on. Ludovico Vico dal
canto suo ha sottolineato con soddisfazione tutta personale come continua la
storia industriale di uno stabilimento nato con i fondi della
reindustrializzazione delle aree di crisi: “si è rischiata la desertificazione
industriale”.
La stessa filctem cgil con Giuseppe Massafra ha ribadito come si
sia “solo all’inizio di un percorso”. Gli ultimi a parlare sono stati alcuni
dei tanti protagonisti della lotta
per la riconquista del posto: Mimmo Giannuzzi, Nino Salluce, Massimo Gravina.
Oltre a ringraziare tutte le istituzioni coinvolte non hanno dimenticato la
famiglia Miroglio: “è rimasta sempre al tavolo, siamo orgogliosi e fieri di
aver lavorato con un gruppo simile”.
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