CASTELLANETA LORETO: "UN GOLPE GIUDIZIARIO, GRAVISSIMO NON PERSEGUIRLO"
di Nicola NATALE
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L'ex senatore Rocco Loreto |
Il senatore "comunista" che dà un’intervista al giornale del fratello di Berlusconi.
E che aggiunge: “è l’unico giornale con cui non ho avuto problemi a parlare di certi
temi, gli altri si sono ritratti”.
Insomma la faccenda della antica lotta tra
il pm Matteo Di Giorgio e il senatore Rocco Loreto è cosa notissima a
Castellaneta, ma il senatore adombra scenari inquietanti. Primo tra tutto il
sovvertimento di un equilibrio politico nel versante ovest della Provincia di
Taranto proprio per effetto dell’indagine che lo portò in cella.
Vuole riportare l’attenzione sul processo
contro il pm che rischia di prescriversi a Potenza?
Indubbiamente.
Anche se la stragrande maggioranza di magistrati è fatta da persone per
bene. Il titolo “non difendo più i
pm” stravolge un po’ il senso. Il rischio è però per il capo a, cioè l’autoscioglimento del consiglio
comunale di Castellaneta nel 2001 attraverso un’ipotesi di reato, la
concussione, che è il più grave reato possibile per un magistrato.
Cioè da quando inizia la lunga serie delle
vittorie del centrodestra nel lato ovest della provincia?
Esatto. La
eventuale prescrizione per il capo a delle imputazioni è un attacco alla democrazia, un golpe giudiziario. Gli altri reati contestati sono minori, per così dire. Da quel momento il
centrodestra ha iniziato a vincere per tutta la provincia di Taranto, prima
vinceva il centrosinistra. Ho trovato porte chiuse dappertutto anche dopo
diverse interrogazioni parlamentari, da Loris D’Ambrosio, il consigliere
giuridico della presidenza della Repubblica ad altri importanti personaggi, incluso uno scontro con lo stesso Giorgio
Napolitano quando era ministro dell’interno. Aspetto le loro reazioni, se ci
saranno. Il mio dossier non è stato letto da nessuno.
E perché?
Perché con un
certo tipo di magistrati, magari non vogliono avere fastidi, buttiamola così.
Lei denuncia con l’intervista al Giornale
di non esser stato aiutato dal pd. Era troppo forte e qualcuno voleva prendere
il suo posto?
Temo di essere
presuntuoso a dirle che ha azzeccato in pieno. Dentro di me questo lo ha anche
pensato, uno in meno davanti ai piedi, più spazio per noi.
Quindi lei dice che da quel momento
Castellaneta ha cambiato assetto politico….
Ma mica solo a
Castellaneta. Tutta la zona occidentale ne ha risentito. Era tutta rossa con
me, adesso è tutta nera.
Ma allora si passa da un blocco all’altro
senza possibilità di alternanze graduali, tra una parte e l’altra, di nuovi
soggetti…?
Non dico questo, attenzione.
In quel periodo la buona amministrazione che si era formata nei comuni e aveva
scambiato esperienze, grazie anche alla l.a.c.o.ta, un’associazione ha
prodotto insediamenti industriali ed una serie di realizzazioni notevoli. Da lì
veniva il consenso.
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