GINOSA ANCHE LA TBM A RISCHIO CHIUSURA, ALLARME ROSSO


QUOTIDIANO DI PUGLIA 20 marzo 2013 
di Nicola NATALE
Il lavoro come ossessione, come incubo. 
La Tbm di Ginosa, altra industria tessile sorta accanto alla più grande “miroglio” è in grande difficoltà.
I 70 dipendenti rischiano di associarsi ai 191 esuberi della fu filatura e tessitura di puglia. 
Nella fabbrica di contrada girifalco si producono tessuti greggi di vario tipo. 
La cassa integrazione straordinaria scade a fine novembre 2013 e fra un mese le parti, azienda, sindacati e politica, hanno deciso di rincontrarsi per scongiurare l’ipotesi mobilità. 
L'articolo del Quotidiano di Puglia
Magari con corsi di formazione avanzati in materia tessile o per registrare un improvviso, insperato riavvio della domanda interna ed estera. 
E’ un peccato - dice Giuseppe Massafra, sindacalista della cgil - perché parliamo di una delle ultime due tessiture attive in Italia. Erano duecento nel 2011 e trenta nel 2012. 
Giuseppe Massafra,
segretario provinciale
fillea cgil
Il tavolo tecnico convocato ieri in Regione con la partecipazione del dott. Marcora, amministratore delegato della tbm group e del dr. Giuseppe Recchia, componente della task force regionale che segue le innumerevoli crisi aziendali pugliesi è un segno della volontà di non arrendersi alla dura legge dei numeri e dell’economia. 
Un primo confronto per verificare se ci sono le condizioni per salvare questo stabilimento dall’ecatombe industriale che ormai interessa non solo la provincia di Taranto o la Puglia, ma tutta l’Italia. 
Le ragioni della crisi della Tbm stanno tutte nel calo di ordini di tessuto e nella assoluta non competitività dei costi italiani. Non solo relativi alla produzione ma anche al trasporto della stessa merce. 
Un momento dell'incontro in Regione Puglia a Bari.
Presente una folta delegazione  ginosina
I container provenienti da Shangai costano in media il 30% in meno solo di trasporto e il porto di Taranto non è ancora pronto a gestire in velocità questo tipo di traffico commerciale. 
All’incontro hanno partecipato anche i sindaci di Ginosa Vito de Palma, di Laterza Gianfranco Lopane ed il cons.reg. Pietro Lospinuso i quali hanno parlato della necessità di riaccendere i riflettori su queste crisi. 
Nei prossimi giorni ci saranno contatti tra pugliasviluppo e i consulenti dell’azienda di Besnate, nel varesotto. 
Intanto arrivano notizie anche dal fronte miroglio. Ennesimo incontro romano previsto per mercoledì 27 marzo alle quindici presso il ministero dello sviluppo. Ci sarà anche l’imprenditore che vorrebbe rioccupare 60 dei 191 cassintegrati.

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