GINOSA FINOCCHIARO E IL PD SULLA CRISI. Parlano gli operai Natuzzi, Miroglio e TBM


di Nicola NATALE
Da sx Giuseppe Ambrosini (tbm) Massimiliano Doro (miroglio), l'ass. prov. Teresa Galeota, la senatrice Anna Finocchiaro., l'ass. reg. Michele Pelillo e Rocco Ressa
Un incontro partecipato, teso quello che ha visto arrivare Anna Finocchiaro a Ginosa.
La senatrice del pd era reduce da un altro incontro elettorale a Laterza ed è giunta al teatro alcanices accompagnata dal sindaco di Laterza Lopane.
Ad attenderla sul palco non solo l’assessore regionale Michele Pelillo in corsa anche lui per il senato ma Antonello Zicari, Massimiliano Doro e Giusepppe Ambrosino tre operai che hanno sottoposto alla senatrice tre distinte vertenze.
Quella natuzzi, con 1800 dipendenti dichiarati in esubero, quella miroglio con 190 dipendenti che non ricevono la cassa integrazione ministeriale da ottobre ed infine da ultimo la tbm con 67 altri operai in cassa integrazione straordinaria.
I tre hanno tracciato un quadro estremamente preciso della difficilissima situazione e hanno chiesto impegni immediati.
In primis lo sblocco delle casse integrazioni in deroga che necessita di un intervento immediato del governo.
Antonio Catricalà,
sottosegretario alla presidenza del Consiglio
- Governo Monti
Sul punto la Finocchiaro si è impegnata a trasmettere al sottosegretario Catricalà l’intera scottante faccenda ribadendo che sul punto aveva già avvisato il governo in carica: la copertura per le casse integrazioni in deroga non era sufficiente.
Concetto ribadito anche dall’assessore Pelillo che ha ricostruito non solo il ruolo della Regione tramite tra governo ed inps per le casse integrazioni ma anche la storia dei 3,25 miliardi di euro di fondi per lo sviluppo e la coesione che sarebbero spettati alla Puglia dal 2006 e divenuti 1,3 oltre sei anni dopo.
Abbiamo solo 60 milioni in cassa per le cigls in deroga e il fabbisogno si aggira sui 200, questa cifra è impossibile da coprire non solo per la Puglia, ma per qualsiasi regione” ha concluso Pelillo.
Non è mancato il colpo di scena quando un signore ha consegnato alla senatrice la certificazione inps delle sue 350 euro di pensione dopo anni di lavoro.
E’ stato il racconto di una provincia dolente ma che pure ha tantissima voglia di scrollarsi di dosso le difficoltà e cercare un futuro in mezzo alle tenebre. “Non abbiamo la bacchetta magica, ma il primo impegno é non solo trovare le coperture per gli ammortizzatori sociali, ma ridisegnare la politica industriale e agricola di questo paese”.
Non è mancata nemmeno la grande questione ilva.
Cataldo Ribecco, un anziano operaio ilva in pensione ha consegnato un presente alla finocchiaro rivolgendogli un invito, quasi una preghiera: non lasciate morire la siderurgia italiana.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri l’assessore provinciale Teresa Galeota e Rocco Ressa.

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