CASTELLANETA PATARINO, FINE DI UN EPOCA MA QUANTI SASSOLINI….


di Nicola NATALE
L'on Carmine Santo Patarino, 6 mandati da deputato con an, pdl e fli
Castellaneta, con i suoi 17mila abitanti,  non ha mai rinunciato ai suoi onorevoli. 
Ne ha avuti tanti, dall’on. Semeraro (dc) al senatore Loreto (pds) passando per Carmine Santo Patarino (an ora fli) deputato per ben sei volte. 
La sua intervista alla pagina web locale assume il sapore di un commiato con qualche bella chicca lasciata ad una cittadina che di politica ne ha sempre fatta molta. 
Per prima ai giovani e a chi inveisce continuamente contro la casta: “ho iniziato quindici anni a far politica e sono entrato alla camera a 47, se i giovani non si fanno avanti nessuno darà loro mai niente”. 
Poi la stoccata contro i nuovi che lo hanno affiancato  a cui “ho regalato qualcosa, ma ho sbagliato perché non erano quelli giusti”. 
Anche per Patarino l’ilva deve rimanere in piedi con le istituzioni collaboranti. 
Poi il giudizio sull’ultima fase di governo berlusconiana, di cui ha ricordato gli interventi, a suo dire risolutori, sui rifiuti di Napoli e sull’alloggio ai terremotati aquilani. Rapporto poi incrinatosi per la crisi di credibilità internazionale dovuta al suo “atteggiamento strano, alle sue manie forse”. 
Patarino bolla come ritornello  quello del numero dei due mandati proposto da grillo: "tutti lo dicono all’inizio, se lo fanno bene,  ma è il rendimento di un’onorevole che dovrebbe stabilire quanti mandati deve fare”.  
L’onorevole fa outing anche con il suo allontamento da fli che starebbe per “imboccare altre strade rispetto alla destra sociale” nella quale lui crede. 
Non sfugge nemmeno l’amministrazione Gugliotti e l’oggetto misterioso, il nuovo piano urbanistico di Castellaneta: “stanno facendo tanto poco quanto niente, ma per il pug che si poteva fare da anni, si è preferito salvaguardare gli amministratori e qualche loro amico”. 
A meno che “si dia seguito alla promessa elettorale di questi ultimi giorni”. 
Segue una domanda sulla casta e l’indennità di fine mandato che però l’ex onorevole gira al senatore Loreto, percettore della stessa somma misteriosa, la cui entità è chiarita solo in parte dai siti ufficiali di camera e senato.
Non manca anche Bruno Schiavone di cui “Castellaneta non ha riconosciuto le capacità e l’onestà, vittima di giochi oscuri… sarebbe stato il miglior sindaco, ma anche un ottimo senatore nella lista monti, ragion per cui ho preso le distanze da fli,  Fini non mi ha ascoltato ed ha preferito i suoi amici”. 
Per Patarino sono stati “calati dall’alto candidati che nulla hanno a che vedere con Taranto e la Puglia, per questo io ho lasciato gli incarichi assieme a molti altri e sono assolutamente disimpegnato in questa campagna elettorale”. 

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