CASTELLANETA, IL CENTRODESTRA APPROVA IL BILANCIO IN 5 MINUTI. La minoranza insorge, denuncia di Loreto ai CC.


Il momento clou in cui il bilancio 2012 di Castellaneta è approvato







di Nicola NATALE
QUOTIDIANO DI PUGLIA 4 NOVEMBRE 2012
Un'impresa da Guiness a Castellaneta: approvare il bilancio del 2012 in cinque minuti scarsi. 
Bastava esserci alle otto di mattina sabato scorso, 3 Novembre in Consiglio Comunale. Con il presidente del Consiglio Carlo Nardulli che fa gesti eloquenti al sindaco Gugliotti mentre  questo spiega con sintesi estrema i punti. “Stringi” sembra volergli dire chiudendo ritmicamente la mano. 
E mentre le mani della maggioranza si alzano ritmicamente, il segretario annota prontamente sul verbale.  Il centrodestra di Castellaneta approva in men che non si dica la aree destinate all’edilizia economica e popolare (peep), agli insediamenti produttivi (pip), il loro prezzo unitario, le opere pubbliche previste nel triennio 2012-2014 con l’elenco annuale, il piano delle alienazioni del patrimonio comunale e, dulcis, in fundo il bilancio di previsione 2012. 
Il presidente Nardulli si porta la mano alla bocca e schiocca un bacio: tutto liscio come l’olio. Alle otto e  zero cinque la seduta è già terminata.
Due minuti dopo arriva il consigliere D’Ambrosio dell’opposizione, a seguire gli altri della minoranza, ma è troppo tardi. 
Loreto, il consigliere di minoranza parte sgommando alla volta della caserma dei carabinieri ma durante la conferenza stampa non ne illustrerà il contenuto: potrebbe avvantaggiare chi ha compiuto “il turpe blitz” come lo chiama lui. 
La conferenza al Nomine Rosae, da sx Leonardo Rubino (lista emiliano) Giuseppe Rochira (patto per la città) Rocco Loreto (noi con R. Loreto) Maurizio Cristini (progetto comune) Michele D'Ambrosio (noi con R.Loreto) 
Arriva tutta l’opposizione al caffè letterario Nomine Rosae per la conferenza stampa alle dodici e trenta. 
Introduce Loreto, parla per primo Giuseppe Rochira (patto per la città) di un “sistema vergognoso”. Segue Michele D’Ambrosio per il quale, al solito, “segretario comunale e presidente, evitano al sindaco il confronto con l’opposizione”. 
Maurizio Cristini bolla come “vecchio un giovane di 38 anni che fa queste cose, come ai tempi della prima dc”. Un atto antidemocratico – conclude - che segna indelebilmente chi lo ha compiuto.
Di “maggioranza allergica al controllo” parla Leonardo Rubino. 
Le conclusioni sono affidate a Loreto, l’architrave della minoranza castellanetana. Per quest’ultimo sono tre le ragioni che hanno indotto Gugliotti e C. ad evitare il confronto con la minoranza. 
In primis l’aver sforato il tetto dei dodicesimi, imposto dal non aver approvato per tempo il bilancio; una disposizione di salvaguardia contabile che il Comune era tenuto ad osservare. 
In secondo luogo, la violazione del tetto per i contratti a tempo determinato avutasi nel periodo pre-elettorale che configurerebbe a suo dire un voto di scambio massiccio. 
Ultimo lo stato di “dissesto virtuale del Comune”. 
Ma anche in queste condizioni conclude Loreto avremmo avuto la nostra proposta costruttiva: “accedere al fondo di rotazione predisposto dal decreto legge 574”. 
Non hanno voluto ascoltarci, ma la storia non finisce qui e agita il foglio con la denuncia spiccata ai Carabinieri.

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