TAVOLO VERDE: VOGLIONO RIDURRE IN MACERIE LA PROVINCIA DI TARANTO
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Castellaneta, conferenza del tavolo verde al Nomine Rosae, un bar libreria con un'ottima fornitura di titoli. Da sx Giuseppe Parisi, Giovanna Capriulo, Paolo Rubino e l'avv. Mino Antonicelli |
di Nicola NATALE
Disarticolare
prima l’agricoltura, poi l’industria jonica.
Questo il progetto eversivo
denunciato dal Tavolo Verde ieri (27 Ottobre 2012) al Nominae Rosae, il caffè letterario di Castellaneta all’ombra
dell’Ospedale.
Paolo Rubino, già deputato pds negli anni novanta, non molla la
difesa dell’agricoltura tarantina contro la quale si accaniscono vecchie e
nuove truffe. Da ultimo quella del latte.
L’organizzazione verde stima che i
quantitativi conferiti e non pagati (o pagati meno del pattuito) ammontino
nella provincia tarantina a circa 14 milioni di euro.
I produttori zootecnici
sono al lastrico e le stalle si svuotano.
Non esistono contratti scritti in
zootecnia e quando gli allevatori provano a cambiare acquirenti, rischiano di
perdere il pagamento arretrato delle partite di latte conferite.
Persino la
Centrale del Latte di Taranto pagherebbe in ritardo gli allevatori ed
opererebbe a regime ridotto nonostante la domanda sia sostenuta.
Un ennesimo
esempio di come le strutture di trasformazione siano asservite ad interessi
diversi da quelli dei produttori che assumono la gran parte del rischio di impresa.
Un sistema che schiaccia le imprese
zootecniche e semina sfiducia verso le istituzioni.
Tuttavia dice Rubino
l’ultima indagine dei Carabinieri per il crack Ortosovrana (anche qui mancati
pagamenti ai produttori agricoli) dimostra che “con la collaborazione tra
istituzioni e forze dell’ordine, le battaglie si possono vincere”.
Da ultimo
sono stati notificati sei avvisi di conclusione indagine, riguardanti anche
Gianfranco Grieco, allora direttore della filiale di Castellaneta della Monte
dei Paschi di Siena.
Quest’ultimo avrebbe, secondo le accuse formalizzate in
questi giorni dal sostituto procuratore Remo Epifani, fornito informazioni non
veritiere circa la solvibilità dell’Ortosovrana srl.
Un comportamento simile a
quello tenuto anche da un altra banca (la unicredit filiale di castellaneta) secondo la denuncia a presentata dal
Tavolo Verde nel febbraio del 2009 e che avrebbe indotto i produttori a
fidarsi, incappando nella mega truffa.
In conclusione il tavolo verde invita
tutte le forze sane della società, ed in particolar modo le istituzioni, ad intervenire per salvare la zootecnia
e l’agricoltura jonica.
In molti casi gli allevatori sono stati costretti a
vendere i loro animali per far fronte alle crescenti difficoltà economiche,
stessa cosa per le catena di aziende agricole finite all’asta.
Su tutto questo
si sono abbattute le dichiarazioni del ministro Alfredo Clini relative al possibile
inquinamento della catena alimentare causa ilva.
Il ministro “non avrebbe
dovuto parlare senza dati alla mano, colpendo indiscriminatamente tutta
l’agricoltura jonica, che andrebbe a questo punto risarcita”.
Per il Tavolo verde si sono saldate
correnti politiche che vogliono distruggere insieme agricoltura e industria. Ma
noi “non ci siamo rassegnati ed appoggeremo chiunque sia con noi in questa
battaglia per difendere i lavori, unnendoci alla manifestazione del 15 Novembre
prossimo”.
Per Rubino è fondamentale unire Taranto alla sua provincia ed
imporre a Riva ed allo Stato la bonifica dei siti inquinati e il riavvio di un
acciaieria finalmente adeguata agli standard europei.
Conclude l’avv. Mino
Antonicelli che mette il dito sulla grande assente di questi anni: la politica
interessata a tutt’altro.
La stessa che dovrebbe consentire ad Equitalia di non
infierire su chi è stato truffato.
Tuttavia anche lui conclude “le ultime
indagini della magistratura ci danno speranza” e annuisce quando si invoca una
“nuova classe dirigente”.
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