PARCO ALFIERI, INCOMPIUTO DA VENT'ANNI. E PREDA DEI VANDALI
Quotidiano di Puglia del 21 Ottobre 2012
di Nicola NATALE
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GINOSA vista dal "Parco Alfieri" |
Chi è contro il
Parco di Via Alfieri?
In primis qualche residente della zona che abbiamo
interpellato e che vedrebbe molto più utile un grande parcheggio.
Passano gli anni, passano le amministrazioni ma la zona rimane sempre un deposito a cielo aperto.
Passano gli anni, passano le amministrazioni ma la zona rimane sempre un deposito a cielo aperto.
Né parco, né parcheggio, peraltro con un anfiteatro incompiuto e con i
tondini arrugginiti ancora esposti.
Parco Alfieri, l'articolo del Quotidiano di Puglia del 21 Ottobre 2012 |
Dell’esigenza di realizzare un parco
cittadino si parla dai tempi dell’amministrazione di Alessandro Calabrese,
sindaco democristiano sul finire degli anni ’80.
Ma i progetti di
riqualificazione dell’area sono tutti naufragati, nonostante siano passati
circa 20 anni. Certo, l’impresa di avocare al Comune quell’area non è stata
facile, prima fu necessario ottenere l’assenso del Genio Civile.
L’architetto Cosimo Conte nei primi anni novanta aveva realizzato un progetto
da circa un miliardo di lire. I fondi comunali in bilancio però, al 26
Settembre del 1995 erano di soli (si fa per dire) quattrocento milioni di lire.
Era il progetto su cui si impegnarono i verdi di allora con il consigliere comunale Gemma Negro. Tuttavia, allo scadere dell’amministrazione di centrosinistra del dottor Paolo Costantino, sindaco dal 1993 al 2001, rimase solo l’anfiteatro.
Era il progetto su cui si impegnarono i verdi di allora con il consigliere comunale Gemma Negro. Tuttavia, allo scadere dell’amministrazione di centrosinistra del dottor Paolo Costantino, sindaco dal 1993 al 2001, rimase solo l’anfiteatro.
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Parco Alfieri, ben visibili i tondini dell'anfiteatro:
un incompiuto nell'incompiuta
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Sette anni dopo, ecco quanto dice il sindaco Montanaro in un comunicato del 9 Ottobre 2008 a firma dell’allora addetto stampa comunale Maria Florenzio: “abbiamo acquisito al patrimonio dell’Ente la restante porzione del Parco di Via Alfieri, con la realizzazione di parcheggi per 180 nuovi posti auto, sia pubblici che privati, di verde attrezzato anche per i giochi, per le attività commerciali ed una nuova viabilità”.
Frase che si ripete con qualche importante variazione quasi
due anni dopo, nel Maggio del 2010:
“11 milioni di euro arriveranno da
imprenditori privati che, a fronte della possibilità di realizzare 90 alloggi
di edilizia residenziale pubblica, (cioè alloggi pubblici affittati a costo
contenuto per i cittadini meno abbienti)
permetteranno l’acquisizione al patrimonio comunale e l’attrezzamento di
due delle più grandi aree, destinate a verde pubblico di Ginosa, il Parco
Alfieri e il Parco di Via Mazzini”. Quindi nella stessa frase di parla di verde
pubblico e di alloggi, una contropartita necessaria per ottenere i
finanziamenti dei privati.
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Mario Toma, assessore comunale al lavoro, decentramento, arredo urbano e verde pubblico |
Ma la crisi gela tutto e con l’amministrazione De
Palma insediatasi nel Maggio del 2011 sembra invece riprendere vigore l’idea del verde, di piantare alberi in una cittadina che ne ha pochissimi.
A chiarire gli intenti dell’amministrazione
ci pensa l’assessore Mario Toma, delegato al verde pubblico che fa inserire
l’area tra quelle disponibili all’avvio di attività commerciali connesse al
Parco in cambio della gestione del verde.
E’ infatti la cura ed il mantenimento
delle aree a verde il punto critico, perché anche altre aree verdi di Ginosa e Marina di
Ginosa, divengono spesso preda di
vandali. Ma l'area di Via Alfieri ha un problema in più: non solo le bottiglie ed i rifiuti "dimenticati" di chi ci va a bere, ma anche il sospetto di attività non esattamente incoraggiate dai tutori della legge.
Solo con l'illuminazione, videocamere pubbliche funzionanti ed una vigilanza effettiva (dicono i residenti) potranno cambiare le cose.
Pochi credono che il parco Alfieri conoscerà infine il verde degli alberi, più probabile il grigio del cemento ed il nero dei parcheggi, che comunque tornerebbero utilissimi per la Passio Christi e l'accesso in Gravina. A meno che si piantino alberi con la possibilità di parcheggiarvi sotto, non asfaltando il suolo e salvando capra e cavoli.
Solo con l'illuminazione, videocamere pubbliche funzionanti ed una vigilanza effettiva (dicono i residenti) potranno cambiare le cose.
Pochi credono che il parco Alfieri conoscerà infine il verde degli alberi, più probabile il grigio del cemento ed il nero dei parcheggi, che comunque tornerebbero utilissimi per la Passio Christi e l'accesso in Gravina. A meno che si piantino alberi con la possibilità di parcheggiarvi sotto, non asfaltando il suolo e salvando capra e cavoli.
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