LOSPINUSO: NON C'E' ALTERNATIVA ALLA TARANTO INDUSTRIALE.
Pietro Lospinuso, consigliere regionale del pdl al suo quarto mandato. |
“Leggo con autentica sorpresa una nota di amici commercianti, artigiani e coltivatori diretti che si contrappone ad innovazioni industriali - come Tempa Rossa - che porterebbero lavoro e reddito a Taranto, o comunque impedirebbero la desertificazione delle nostre attività produttive.
Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe delle nostre attività economiche, dai negozi alle botteghe ai campi, se venisse meno quel pò di potere d’acquisto che a Taranto e dintorni è garantito soprattutto dalla sua vocazione industriale.
Non sarebbe anche male se chi legittimamente contesta tale vocazione spiegasse anche come potrebbe essere rapidamente sostituita senza contraccolpi devastanti sulla condizione economica complessiva del territorio.
Non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe delle nostre attività economiche, dai negozi alle botteghe ai campi, se venisse meno quel pò di potere d’acquisto che a Taranto e dintorni è garantito soprattutto dalla sua vocazione industriale.
Non sarebbe anche male se chi legittimamente contesta tale vocazione spiegasse anche come potrebbe essere rapidamente sostituita senza contraccolpi devastanti sulla condizione economica complessiva del territorio.
Continuare a dire “no” a tutto senza essere in grado di fornire alternative adeguate e praticabili è una sorta di “cupio dissolvi”, una deriva pericolosissima, dalla quale rischiamo di non sollevarci più".
LA SPIEGAZIONE DELLA FRASE LATINA "CUPIO DISSOLVI"La locuzione latina cupio dissolvi, tradotta letteralmente, significa desidero morire e deriva da una frase biblica espressa da san Paolo nella lettera ai Filippesi 1, 23-24
LA NOTA CONGIUNTA DI CONFCOMMERCIO, C.L.A.I.I. E COLDIRETTI
"GRANDI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, DIAMOCI UNA PAUSA DI RIFLESSIONE"
Confcommercio, C.L.A.A.I. (Confederazione delle Libere
Associazioni Artigiane Italiane) e Coldiretti della provincia di Taranto
attraverso un documento congiunto dell’agosto scorso avevano sollecitato
l’avvio nell’immediato di una
moratoria dei programmi di crescita dei siti industriali già esistenti,
subordinata alla definizione delle nuove
politiche di sviluppo
economico del territorio in funzione di una nuova eco-sostenibilità dello
sviluppo industriale.
Alla luce di quanto già precedentemente dichiarato le
Associazioni plaudono al Consiglio
Comunale per l’orientamento espresso in merito alla questione ‘Tempa Rossa’, condividendone
l’obiettivo di non voler favorire sic et simpliciter l’insediamento sul territorio di nuovi
investimenti industriali che
comportino un ulteriore aggravio dei
rischi ambientali.
Il
progetto ‘Tempa Rossa’, comportando la navigazione
in Mar Grande di 133 super petroliere all’anno, 90 in più rispetto alle
attuali, porrebbe la parola fine a
qualsiasi speranza di sviluppo economico futuro in una direzione diversa da
quella industriale.
Come si può parlare di economie alternative, di incentivare
le produzioni sostenibili, di soft
economy, di green road, di smart city, etc. se poi dicotomicamente stendiamo
tappeti rossi al più rischioso e sporco dei traffici marittimi?
E’
incomprensibile come in una fase così delicata della vita
della comunità jonica si abbia la forza ed il coraggio di sostenere la
necessità di dover aprire il
territorio a nuovi insediamenti industriali, discutibili sul piano della
sicurezza e dell’impatto ambientale.
E’ questo il futuro che vogliamo?
Lo chiediamo ai politici, lo
chiediamo Sindacati che invocano la ‘prudenza’, lo chiediamo a Confindustria ed al suo presidente
provinciale, Enzo Cesareo, che ha
l’ardire in queste ore di ipotizzare
–abbiamo capito bene?- la richiesta di una azione risarcitoria da parte
delle industrie che hanno ottenuto il via libera per l’appalto e che ora si
vedono bloccare le autorizzazioni.
Come dire che il business e il diritto all’impresa viene prima di tutto, prima ancora di
qualsiasi diritto di una comunità a voler scrivere il proprio futuro, e a voler decidere in che direzione andare.
E’ un atteggiamento incomprensibile che dimostra come certa
classe dirigente sia ormai anni
luce lontana dal sentimento comune della gente e dalla scala di valori sentiti
come prioritari: la salute, la qualità della vita, la dignità umana, il
rispetto dell’ambiente, la visione condivisa del futuro.
Non si tratta di bocciare tout court i progetti industriali hard
(Cementir, Enipower, etc.), ma è necessario discutere, ragionare sulla
compatibilità – ambientale, economica, urbanistica e sociale- di tali progetti.
C’è tutto un mondo di saperi, di energie, di tecnologie e servizi avanzati, di produzioni innovative che aspettano
di essere scoperti e di essere adottati per rilanciare le vocazioni del nostro
territorio (il mare, l’agricoltura, il turismo, il commercio, l’artigianato, la
cultura).
Il futuro per
il Mezzogiorno, lo ha detto Svimez in questi giorni, è un “mix di innovazione e
industria, ambientale e sociale, culturale e digitale”.
Non è più tempo di turarsi il naso ed andare avanti senza
‘se’ e senza ‘ma’!
COS'E' - SECONDO TOTAL ITALIA - IL PROGETTO TEMPA ROSSA
Tempa Rossa è un giacimento petrolifero situato nell'alta
valle del Sauro, nel cuore della regione Basilicata, nel sud Italia.
Il
progetto si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto
Perticara (PZ), a 4 km dal quale verrà costruito il futuro centro di
trattamento. 5 pozzi si trovano anch'essi sul territorio del Comune di Corleto
Perticara, mentre il sesto pozzo si trova nel Comune di Gorgoglione.
Altri due
pozzi saranno perforati una volta ottenute le autorizzazioni. L'area dove verrà
realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia
Perticara.
A regime l'impianto - tra i più evoluti nel settore
petrolifero - avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili
di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate
di zolfo.
Il progetto di sviluppo
Messa in produzione di 8 pozzi (6 già perforati e altri 2 da
perforare una volta ottenute le autorizzazioni).
Costruzione di un centro di trattamento oli dove gli
idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate
(pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas
combustibile, zolfo, GPL) e poi, a seconda del prodotto, spediti tramite
canalizzazioni interrate.
Costruzione di un centro di stoccaggio GPL (2 serbatoi
interrati della capacità totale di 3.000 m³) dotato di 4 punti di carico
stradale.
Costruzione o modifica di infrastrutture di servizio
(adeguamento di strade comunali, realizzazione dei sistemi per l'alimentazione
di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti
esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi).
Un progetto che esige conoscenza tecnica e soluzioni
appropriate
Scoperto nel 1989, il giacimento Tempa Rossa, nella
concessione Gorgoglione, è particolare per la natura degli idrocarburi presenti
(olii pesanti da 10 a 22 API e presenza di zolfo) ma anche per il suo contesto
ambientale: situato tra il parco regionale di Gallipoli Cognato e il parco
nazionale del Pollino, la concessione si trova nel cuore di una regione ad alto
valore turistico per la bellezza dei suoi paesaggi; si estende su un territorio
geologico segnato da una sismicità non trascurabile e una rete idrogeologica
complessa. A queste particolarità si aggiunge un patrimonio archeologico di
primo piano. La valorizzazione di un tale giacimento rappresenta dunque una
sfida che Total e i suoi partners accettano mettendo in opera le tecniche più
adatte dell'industria petrolifera in materia di esplorazione e produzione, e
anche per quanto riguarda la sicurezza delle operazioni, il rispetto
dell'ambiente e della natura.
Un progetto di dimensione interregionale
Il giacimento Tempa Rossa beneficia della vicinanza di
infrastrutture esistenti, distanti 8 km.
Così il gas sarà facilmente
convogliato alla rete locale di distribuzione SNAM e il petrolio trasportato
tramite condotta interrata fino all'oleodotto "Viggiano-Taranto",
oleodotto con un diametro di 51 cm e lungo 136 km (di cui 96 in Basilicata) che
collega le installazioni petrolifere della Val d'Agri alla Raffineria di
Taranto, suo terminale di esportazione.
I partners del progetto
Lo sviluppo del progetto Tempa Rossa riunisce due grandi
gruppi petroliferi mondiali.
Al fianco di TOTAL E&P Italia, operatore
incaricato dello sviluppo del progetto, figura anche la Shell (25%) . Attori di taglia mondiale dotati di una grande esperienza in
Italia.
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