IERI LA FIERA, TRA DENUNCE VELATE E IMMIGRATI SEMPRE NEL MIRINO
di Nicola NATALE
GINOSA Le luminarie della Festa Patronale dell'Ottobre 2012 |
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le feste patronali, ieri si è tenuta la fiera.
Le bancarelle sono state
allestite come di consueto per tutta Viale Martiri D’Ungheria.
I commercianti
ambulanti, sia pure senza esporsi, si lamentano.
Non solo del caldo, che rende
invendibili gli abiti autunnali, ma anche delle tasse, non solo di quelle lecite.
Impossibile estorcere di più, perché dicono “non siamo del
posto e non possiamo parlare, sarebbe diverso se fossimo residenti”.
Quali
siano i motivi del malumore non è dato saperlo con chiarezza. Spunta anche
la polemica contro gli immigrati irregolari, senza permesso di soggiorno, che
fanno concorrenza sleale ai regolari ed espongono come possono senza bancarella, anche sui marciapiedi.
Ginosa, Viale Martiri D'Ungheria dove si tiene dal 1980 circa la Fiera ed il mercato del Giovedì |
Dove sono i controlli si chiedono alcuni,
ignari di quanto complessa possa essere la gestione del fenomeno migratorio e del commercio internazionale.
Ma
“questi rompono i c….” è la risposta di un’immigrata, visibilmente irritata, che sorveglia il suo banchetto
dopo un blitz della Guardia di Finanza.
Dietro di lei 5-6 uomini di colore sul
chi va là. Altri si arrabbiano quando scoprono di essere inquadrati dalle
telecamere di Net-unotv, la web tv locale.
Poi uno di loro, situato più avanti,
si decide a parlare dicendo che non possono esserci licenze di ambulante, se
non c’è permesso di soggiorno.
“Molti pur avendo pagato ad italiani non lo
hanno avuto” denuncia.
Non sanno (forse) che in tutta Italia è possibile
entrare solo se si è lavoratori stagionali, rispettando flussi numerici
decisi dal Ministero dell’Interno, e solo se si è provenienti da una lista limitata di nazioni fuori dall’Unione.
Il venditore ambulante semplifica la questione dicendo: “non ci volete qui, diteci dove dobbiamo
andare” e precisa “siamo qui per lavorare, per aiutare le nostre famiglie”.
Lui
è uno dei tanti che fa base a Napoli, gira le feste patronali di ogni paese
”dormendo in un cartone”. Viene dal Senegal e si fa chiamare Mario, anche se il
suo nome è Mohammed ed è musulmano.
Poi l’atmosfera si stempera.
Dal ricordo
dei calci dati alla mercanzia da chi è stato mandato a sloggiarli, alla focaccia
passata da una signora del posto.
“C’è sempre qualcuno che è buono” dicono i
ragazzi del Senegal, dicendo che al loro paese gli ambulanti non sono trattati
così.
Anche una fiera popolare finisce per essere un concentrato di problemi
vecchi e nuovi, un microcosmo con le sue leggi scritte e non scritte.
Ma è
un’altro degli appuntamenti irrinunciabili, un corollario popolare, alle
celebrazioni solenni per i due santi patroni di Ginosa, la Madonna del Rosario
ed i Santi Medici Cosma e Damiano.
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