GINOSINO QUERELA L’AGIP PER IL PROPRIO TUMORE
di Nicola NATALE
L’onda lunga
dell’inquinamento arriva anche in Provincia, subita da chi nelle industrie ci
lavora.
Questa volta sotto accusa non è l’Ilva, ma la raffineria "Agip" alle
porte di Taranto.
A sporgere querela è stato un settantenne ginosino affetto da
patologie importanti che ha lavorato nello stabilimento per un ventennio,
esattamente dal 1983 al 2003.
Lo
scorso Agosto gli è stato diagnosticato un adenocarcinoma della prostata con
diverse e gravi complicazioni.
L’uomo aveva lavorato nello stabilimento tarantino prima come operatore
polivalente presso gli impianti destinati direttamente alla raffinazione, poi
come tecnico di laboratorio.
La querela è stata sporta dall’avvocato Giuseppe
Lecce del Foro di Taranto, lo stesso che avrebbe avviato una class-action
contro l’Ilva. In questo caso la difesa dell’ex dipendente ha chiesto il
sequestro dei beni mobili ed immobili facenti capo ai legali rappresentanti
dell’Agip.
La denuncia, basata su
alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione, è stata avanzata per lesioni
personali colpose (art.590 codice penale) e getto pericolo di cose (art.674
codice penale).
Nell’atto di accusa il querelante lega “le patologie
diagnosticatemi all’attività lavorativa svolta in un ambiente malsano e
fortemente inquinato”.
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