BCC MARINA DI GINOSA, CROCIERA TRA I FIORDI PER 30 SOCI. Il presidente conferma trend in ripresa e crescita degli impieghi.
di Nicola NATALE
E’ una piccola
rivincita quella del Credito Cooperativo di Marina di Ginosa.
Non solo partire dalla frazione del
comune madre nei primi anni ’60, ma poi avviare altre due filiali a Ginosa e Castellaneta e
soprattutto macinare dati positivi in tempi di crisi nera come questi. Permettendosi, dopo l’anno nero dell’alluvione marinese del
1° Marzo 2011 - con relativi
finanziamenti a tasso zero per i cittadini colpiti - di riprendere la tradizione del viaggio per i soci. Trenta soci,
estratti a sorte, partiranno da Cophenagen in Danimarca alla scoperta di fiordi
e città del grande nord perché - dice il presidente del credito cooperativo Dr
Francesco D’Alconzo - gran parte
della nostra storia, fino al Castello di Ginosa costruito da Roberto il
Guiscardo, è intessuta a quella dei Normanni.
Questo viaggio – secondo la Bcc jonica – è un’immersione nella
storia, ma anche un’iniezione di ottimismo.
Marina di Ginosa, la sede della BCC in Viale Jonio |
Così il presidente: “la crisi non è
scongiurata, i nostri clienti ne sentono ancora le conseguenze, ma i dati della
Banca di Credito, su base trimestrale e semestrale, parlano di un trend in
ripresa”.
“In controtendenza con l’andamento nazionale – prosegue - la Bcc di Marina di Ginosa registra un
netto e costante aumento degli impieghi”.
Anche la ripresa del viaggio sociale
è “una boccata d’ossigeno, che guarda alla crescita culturale sociale ed
economica del territorio”.
Non c’è dubbio che dai tempi in cui si chiamava
Cassa Rurale ed artigiana, il tessuto produttivo dell’area jonica, e di Ginosa
in particolare, è completamente cambiato, quasi stravolto, dalle rapide
trasformazioni economiche. L’agricoltura, soprattutto con l’uva da tavola, e
l’Italsider, fino ai primi anni ‘90
attività dominanti e apportatrici di impieghi generosi e solidi, si sono
ridimensionate drasticamente. Seguite da un piccolo boom dell’edilizia e di
certa parte della ristorazione e del commercio, fino ai primi anni del 2000. Poi la crisi ha
investito anche questi settori, ma tutti sperano in una ripresa, immaginando
anche un futuro produttivo diverso, più legato forse a ricettività e turismo,
senza trascurare le aree
industriali ed artigianali ferme o a regime minimo. In questo il Credito
Cooperativo può avere un ruolo essenziale perché, prima e meglio di altri
attori, può intravedere i futuri settori di sviluppo ed incoraggiarli con
l’unico argomento possibile: i finanziamenti.
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