MARINA DI GINOSA, ANCORA INCENDI ALLA PINETA REGINA. IL GIOIELLO INACCESSIBILE AL PUBBLICO
17 E 18 LUGLIO 2012
I GIORNI NERI DI MARINA DI GINOSA
MARINA DI GINOSA DUE GIORNI DI INCENDI SCATTA L’ACCUSA
AGLI “STRANIERI”
di Nicola NATALE
I giorni neri di
Marina di Ginosa.
Il 17 e il 18 Luglio 2012 saranno ricordati per il fuoco che ha divorato decine di ettari della Pineta Regina.
Il 17 e il 18 Luglio 2012 saranno ricordati per il fuoco che ha divorato decine di ettari della Pineta Regina.
Già da martedì sera il
fuoco aveva interessato l’area a sinistra di Viale Trieste, quello che si
percorre arrivando a Marina di Ginosa, fermandosi dopo incessanti tentativi di
spegnerlo ai limiti del canale di Mezzana.
Il lungo intervento di vigili del
fuoco e protezione civile aveva consentito (martedì) di limitare a circa 4 gli
ettari andati in fumo, ma il vento di tramontana soffiando incessantemente ha poi fatto sì che l'incendio riprendesse, con proporzioni ed intensità devastanti.
I pini con le loro resine e pigne conservano la capacità di infiammarsi ancora
per ore.

Purtroppo non era possibile, data l’ora - 19:53 - del famoso martedì, consentire ai fire boss di
alzarsi in volo per bloccare la possibilità di ripresa.
Intorno all'una, stando ai tempi del racconto fotografico che ne fa Galante
arriva il Ser, arrivano i Vigili del Fuoco, la Forestale e gli uomini
dell’ARIF, l’agenzia regionale pugliese per le attività irrigue e forestali da
sempre impegnatissima nella salvaguardia della Pineta.
A fare il punto della
situazione verso le diciotto di mercoledì 18 il consigliere ai lavori pubblici Vincenzo Di Canio, mentre le fiamme
sembrano finalmente domate: “gli aerei antincendio arrivati al mattino alle 7
avevano fatto qualche lancio per stabilizzare la situazione e prevenire un
nuovo ritorno delle fiamme ma è stato inutile”.
Alle 15 di mercoledì 18 Luglio il fuoco riprende vigore scavalcando la strada in terra battuta che si inoltra nella Pineta di proprietà regionale, non aperta al pubblico.
A quell'ora è il caos.
Il Canale di Mezzana sembra non fare più da argine alle fiamme.
Il fuoco si propaga addirittura nei terreni privati al di là di Viale Trieste, dove sorgono
numerose ville ed abitazioni.
Circa 200 nel pomeriggio ed in serata secondo Di Canio gli uomini impegnati a vario titolo
nello spegnimento delle fiamme, alcuni giunti anche con gli atomizzatori per i
trattamenti.
Un volontario ha un malore ma è ssubito soccorso dagli uomini
del 118.
Il fumo avvolgeva tutto, si nota in lontananza. La concitazione, la paura spingono molti ad
abbandonare volontariamente le case, mentre qualcuno - comodamente via facebook - individua già negli extracomunitari i presunti responsabili dell’incendio.

Tuttavia difficilmente qualcuno incendierebbe il proprio alloggio
mentre, illazioni di questo tipo, alimentano razzismo e paure.
Il fatto è che i marinesi si
sentono doppiamente espropriati della Pineta.
Dalla Regione che non consente il
libero accesso e dagli stranieri che evidentemente “fanno paura” con i loro
bivacchi.
Canadair, Fire Boss ed elicotteri della Marina Militare (SH3D e AB212)
sono stati impegnanti fino a tarda sera nell'incendio che resterà una ennesima pagina nera nella storia di Marina di Ginosa.
Con danni economici e di immagine notevoli.
Con lo strascico del sospetto sugli immigrati come su possibili speculatori o ignoti con altro movente. Nel pomeriggio del 18 Luglio, caratterizzato da un forte vento di tramontana un
altro incendio ha interessato anche l’agro a ridosso dell’agriturismo Valle
Rita, una delle eccellenze turistiche del territorio.
Il verde ha molti nemici da queste parti, ma
senza quello non si può nemmeno immaginare un turismo di qualità.
Il mare
potrebbe non bastare.
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