MIROGLIO: NON RITIRIAMO LA MOBILITA’. ESITO AMARO PER I 9 OPERAI AD ALBA

dal Quotidiano del 10 Maggio 2012
di Nicola NATALE
Alcuni dei 9 miroglini saliti su ad Alba a protestare. La stampa ha dato rilievo all'evento.
Non demordono i 222 della Miroglio ormai ad un passo dalla mobilità.  
Partono in 9 vanno  a portare ad Alba la loro protesta, anche coordinandosi con qualche loro amico piemontese.  Una contestazione dell’azienda portata sotto la sede della Vestebene, factory store, uno spaccio aziendale che è in realtà una cittadella della moda con 7 dei marchi più noti del Gruppo tessile e sotto la sede legale del Gruppo, sempre ad Alba. 
Per  Giovanni Alfieri, rsu della Filctem Cisl  lo scopo “è far capire agli albesi cosa sta accadendo a Ginosa e spingere Miroglio a fare qualcosa di più”. 
Alle cinque del pomeriggio Alessio Fois, responsabile delle risorse umane riceve uno solo di loro, Antonio De Biasi. Non c’è molto da dirsi anzi le novità sono solo due. 
La prima, positiva, è che il management accetta l’invito di Vendola a parlare ancora della situazione dei “miroglini” di Ginosa l’altra molto più amara da digerire è che la richiesta di mobilità avviata il 23 Aprile scorso non si ritira. 
Giuseppe Miroglio, amministratore delegato
dell''omonimo gruppo
Per voi avrebbe detto Fois abbiamo fatto il massimo, resta solo in campo a quanto pare l’opzione Barbero che prevede il ricollocamento di soli 50 lavoratori nello stabilimento di Castellaneta. Il gruppo di Alba ritiene di aver rispettato sostanzialmente il patto del 5 Marzo del 2009 anche se quel patto prevedeva il reimpiego di tutti i lavoratori. Per Fois ha valore fondante aver atteso ancora un altro anno e integrato  i sussidi della cassa integrazione. 
L’incontro tra Giuseppe Miroglio e il presidente della Regione Vendola dovrebbe aversi tra una quindicina di giorni poiché l’amministratore delegato è fuori dall’Italia. Il Sindaco di Alba Maurizio Marello si è impegnato contattare Miroglio. Per i dipendenti stanchissimi, il ritorno è stato anche movimentato dal malore, per fortuna temporaneo, di uno di loro, Nino Salluce. Ora ha detto Massimiliano Doro è il momento di organizzare una mobilitazione di massa per il 4 Giugno anche perché sembra che la Miroglio, consideri concluse le attività di scouting, cioè di ricerca di nuovi gruppi. Il pallino passerebbe alla Regione sperando che la task force riesca nel miracolo di salvare i 222.
Anche qui abbiamo i nostri problemi” pare abbia detto Fois preannunciando esuberi anche tra il personale piemontese.

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