FABBRIS ALL’ATTACCO. COMITATO ANCORA PRONTO ALLO SCIOPERO
di Nicola NATALE
Una manifestazione del comitato terre joniche |
Dal marzo del
2011 i marinesi colpiti dalla esondazione del Bradano aspettano risposte.
Dopo
proteste, alluvione tours, tende, manifestazioni varie e scioperi della fame nulla si muove.
Eppure nel frattempo ci dice Gianni Fabbris, il piccolo uomo motore della
protesta, sindacalista per Altragricoltura, la dotazione monetaria è persino
cresciuta per la Puglia.
Gli originali 1,6 milioni di euro sono diventati 4,6
milioni di euro, la Basilicata destinataria dell’intervento più corposo
registra la stessa fase di stallo.
Aggravata dal fatto che le somme messe a
disposizione sono vincolate a precisi capitoli di bilancio e non possono essere
spese come le priorità lasciate dall’alluvione richiederebbero.
Intanto una il
Forum chiamato Mai più ha organizzato a Laterza presso il Liceo G.B.Vico un
incontro per sensibilizzarli al tema della salvaguardia ambientale e della
messa in sicurezza dei territori.
All’incontro, cui hanno partecipato le classi
superiori dell’Istituto hanno partecipato oltre a Fabbris, Katia Madio che ha
proiettato slide e parlato dei
problemi del fiume e Caterina Russi, una delle tante persone duramente colpite
dalla alluvione in zona Marinella.
“Quella notte nessuna ci ha avvisato. Dopo
le solidarietà di turno, con il Comitato, abbiamo capito che dobbiamo lottare per
ottenere quanto ci spetta”.
Per Fabbris nonostante ”molte cose conquistate, i
fondi per la Puglia, 4,6 milioni di euro, la sospensione dei crediti Inps siamo
all’anno zero per quanto riguarda la operatività di queste misure”.
Operatività
al palo anche per la Basilicata che sconta i vincoli di cui sopra. Quindi nuove manifestazioni per
chiedere l’attuazione delle ordinanze della Presidenza del Consiglio e la chiusura
delle relazioni dei commissari delegati (Luca Limongelli per la Puglia).
Il Comitato ha deciso nuovi
scioperi della fame attuati nuovamente da Fabbris e da qualche altro aderente prima di sospenderli, una vola ricevute nuove rassicurazioni.
Una forma diretta e forte per chiedere alla politica ed alla burocrazia di fare
presto e di non lasciare a dormire risorse che servono al territorio.
Intanto
da una nota diffusa dalla Regione pare che la somma pugliese sarà destinata per circa metà alla
messa in sicurezza e per l’altra metà divisa tra interventi risarcitori e
ristori agli Enti che hanno fornito la prima assistenza.
Marina di Ginosa
aspetta intanto divisa tra chi nemmeno è stato sfiorato dall’alluvione e non
solidarizza con la protesta e chi invece ha perso tutto e ricorda ancora quella
notte drammatica tra il 1° ed il 2 Marzo del 2011.
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