TOGLIETECI IL 7% IN PIU’ DALL’ACQUA. LO DICE IL REFERENDUM
di Nicola
NATALE
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La sede dell'Acquedotto Pugliese in Via Cognetti a Bari |
Il Comitato Acqua Bene Comune
di Laterza torna ad attivarsi, a nove mesi di distanza dalla vittoria
referendaria, (57% di quorum, 95% dei sì).
Il Forum ha deciso di dare avvio a
una campagna di “obbedienza civile” illustrandola lo scorso venerdì sera (23 Marzo) all’Auditorium della Scuola Media “Michelangelo”.
A presentare la campagna Margherita
Ciervo, responsabile regionale del Forum e Giovanni Vianello del Comitato
Tarantino.
La Ciervo si è soffermata sulla legge regionale n.11 del 2011 che
dovrebbe ri-pubblicizzare l’Acquedotto Pugliese, liberandolo dalla forma
giuridica di Società per Azioni. L’AQP
attualmente risponde a principi e norme del diritto privato con capitale,
però, pubblico.
“Rispetto al disegno di legge discusso con i Movimenti per
l’Acqua Bene Comune nel 2009 – ha denunciato la Ciervo – ci sono state molte
modifiche peggiorative”.
E’ scomparsa infatta la denominazione “servizio pubblico privo di rilevanza
economica”, cosa che ha indotto il Governo Nazionale a impugnare la legge
dinnanzi alla Corte Costituzionale.
Questo per quanto riguarda l’attuazione del
primo quesito che ha cancellato per gli Enti, l’obbligo del bando per
l’affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (nei quali sono
compresi altri servizi oltre a quello idrico integrato).
Ma è al
secondo quesito che attiene la campagna di obbedienza civile.
Dal 21 luglio,
data di promulgazione del referendum sulla Gazzetta Ufficiale, i gestori dei servizi
idrici integrati sono obbligati a scomputare dalla tariffa il 7% relativo alla
adeguata remunerazione del capitale investito, abrogata dal referendum.

Quelle che producono la famosa eccedenza.
Se la famiglia è
composta da due o cinque persone poco importa: la tariffa agevolata fino a 73
metri cubi d’acqua è di 0,56 € a metro cubo, dalla quinta fascia di consumo,
oltre il 256° metro cubo, la tariffa è di 2,22 euro.
Nel computo di questa
tariffazione, il famigerato 7% de iure abrogato, è de facto restato.
“L’origine
della mercificazione dell’acqua – ha ricordato Vianello – è nella legge Galli
del 1994”.
Quest’ultima ha introdotto
il criterio del full recovery cost, ovvero della copertura integrale dei costi
del servizio idrico attraverso la tariffa, ma anche previsto il profitto
garantito, ovvero la remunerazione del capitale investito.
In base al Piano
d’Ambito redatto per il periodo 2010-2018 e secondo il Comitato Acqua bene
comune, le tariffe sarebbero aumentate del 13,98%, passando da 0,09 € a metro
cubo d’acqua a 0,22.
Per fare in modo che la suddetta voce non venga
effettivamente computata in bolletta, ecco necessaria la campagna d’obbedienza
civile “Il mio voto va rispettato”.
La campagna – ha spiegato la Ciervo – si
sviluppa su tre piani, coinvolgendo cittadini, associazioni di consumatori,
istituzioni.
I cittadini sono invitati a compilare un modulo di reclamo e
diffida nei confronti di Acquedotto Pugliese e dell’Autorità Idrica Pugliese
per il rimborso dell’importo indebitamente corrisposto dal 21-07-2011, e
l’eliminazione nelle future bollette di tale importo.
Alle Associazioni di
Consumatori si chiede di offrire supporto per la compilazione e la raccolta dei
moduli.
1) di modificare gli statuti inserendo
il principio che il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica;
2) esporre la bandiera della campagna sull’edificio istituzionale,
3) presentare anch’essi
la domanda di reclamo/diffida per i consumi idrici dell’Ente;
4) mettere a
disposizione l’Urp, le bacheche comunali e i siti istituzionali per la
diffusione della campagna e del relativo materiale;
5) sensibilizzare la
cittadinanza sul tema.
Il Comune
di Laterza per bocca del vicesindaco Sebastiano Stano, intervenuto
all’incontro, si è mostrato pronto ad accogliere le ragioni del comitato.
“Il
Comune aderisce alla campagna” ha dichiarato Stano che ha poi portato, la sua
esperienza di dipendente dell’Acquedotto (a Laterza è presente il più grande
impianto di potabilizzazione della Regione).
“Per migliorare il servizio
bisogna eliminare gli sprechi, tagliare gli enti inutili come gli Enti d’Irrigazione,
recuperare le tante, troppe, morosità, senz’altro c’è bisogno di rivedere le
tariffe e renderle più eque”.
Intanto il Comitato ha raccolto nei giorni scorsi
in piazza Vittorio Emanuele la prima tranche di moduli compilati: un centinaio.
Tutti saranno consegnati all’Acquedotto Pugliese, nella bellissima e
prestigiosa sede di via Cognetti a Bari.
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