PATARINO: PRONTO A DIMENTICARMI DI ROMA, MA VI PRESENTO CRISTIANO RIZZI


dall'articolo apparso sul Quotidiano del 17 Marzo 2012 
di Nicola NATALE
L'avv. Cristiano Rizzi, candidato sindaco per Futuro e Libertà a Castellaneta
E’ l’avvocato quarantenne Cristiano Rizzi, il candidato sindaco di Castellaneta  per Futuro e Libertà. 
A presentarlo nella sala consiliare venerdì scorso sono l’on. Carmine Patarino, Bruno Schiavone, Dora Bardinella e Simone Grisolia, quest’ultimo reggente  del circolo durante la campagna elettorale. 
Tutti pongono l’accento sull’esigenza di fare qualcosa per Castellaneta. 
Schiavone,  che ha rinunciato alla candidatura per un rinnovamento reale (ha già ricoperto in passato la carica di assessore al bilancio)  puntualizza perché non c’è un Terzo Polo a Castellaneta. 
Fondamentalmente perché l’UDC di Aldo Pentassuglia e l’API di Francesco Durante hanno ceduto alle sirene di Gugliotti &C.. 
Il Terzo Polo a Castellaneta si è dissolto per volere dell’UDC e dell’API nonostante l’accordo dell’11 Gennaio scorso, siamo i soli a proporre alla città quattro idee chiare, realizzabili”. 
E cioè la ristrutturazione della pubblica illuminazione, la sistemazione di piazze e giardini, la sistemazione delle strade rurali ed urbane, il recupero dell’Auditorium, del Campo Sportivo, del Palazzetto dello Sporti e della Biblioteca Comunale. 
Poi la volta del candidato sindaco. 
In tribunale sono un leone ma qui è diverso”. “Punto su legalità e trasparenza per ridare fiducia e mi impegno a pubblicare i miei redditi online, guadagnati in dieci anni di onesto lavoro.” 
Va istituita l’anagrafe patrimoniale degli amministratori che deve contenere anche le partecipazioni societarie e  uno sguardo al sociale di concerto con associazioni e parrocchie”. 
Non si è realizzato nulla in questi dieci anni – conclude l’avv. Rizzi -  ma sbaglia chi vuole demolire quello si è fatto, come ad esempio la piazza Principe di Napoli solo perché non piace. Poi la volta dell’on. Patarino, con tutore al braccio reduce da una brutta caduta accidentale. 
Anche lui come Schiavone ripercorre le tappe della mancata unità del centrodestra, con un invito chiaro anche alla stampa: spiegatelo bene, per favore.  
Abbiamo avuto contatti con Gugliotti per decidere la candidatura ma eravamo già in disaccordo da quando eravamo nel PDL con quanto l’Amministrazione faceva. 
Le nostre proposte rimanevano regolarmente inascoltate: inevitabile prendere le distanze. 
Potevamo ritrovare un accordo senza la ricandidatura di D’Alessandro o di esponenti di spicco della sua amministrazione, ma era proprio il programma scelto. 
Così l’onorevole vedendo che: “c’erano fuochi molto pericolosi nei partiti, che eravamo fanalino di coda" si risolse  "ad inviare una lettera che mi costò tanto, anche a Loreto, mio avversario storico, un nemico politico addirittura”. 
Ma quella lettera non sortì nessun effetto, racconta. 
Poi ancora "la proposta dall’amministrazione uscente, veicolata da Annalisa D’Ettorre della sua candidatura a sindaco, poi la terna di nomi fatta da FLI, incluso Rizzi, scivolata nel dimenticatoio, poi ancora la controproposta PDL Gugliotti Sindaco-Schiavone vicesindaco". 
Ma noi vogliamo un rinnovamento vero – dichiara Patarino – anche se per amore di Castellaneta sono ancora disposto ad accettare la candidatura, per l’unità del centrodestra sono pronto a dimenticarmi di Roma. 

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